Svolta possibile per il ciclocross: rinvio del CIO e spiragli olimpici per il 2030
Svolta possibile per ciclocross nell’ottica delle Olimpiadi Invernali del 2030? La decisione sull’eventuale ingresso di questo sport nel programma a Cinque Cerchi è stata rinviata, ma la partita resta apertissima. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha infatti posticipato a giugno la valutazione formale delle discipline e delle possibili aggiunte per i Giochi del 2030 sulle Alpi Francesi, rimandando così un verdetto che inizialmente era atteso per febbraio, durante la sessione plenaria in programma in concomitanza con Milano Cortina 2026.
Un rinvio che, secondo diverse fonti, viene interpretato come un segnale incoraggiante. Nei mesi scorsi, infatti, i colloqui tra CIO e Unione Ciclistica Internazionale (UCI) sarebbero stati definiti “costruttivi e positivi”, a conferma di un interesse concreto verso una disciplina di cui si discute da anni in ottica olimpica. Questo è quanto viene riportato dal quotidiano belga, Het Laatste Nieuws.
L’UCI starebbe spingendo per l’inclusione del ciclocross, convinta che l’ingresso nello schedule olimpico possa dare nuovo impulso alla specialità, ampliandone la visibilità globale e attirando nuovi praticanti. A sostegno della candidatura, la federazione internazionale ha coinvolto alcune delle figure più iconiche del ciclismo mondiale, come Mathieu van der Poel, Tadej Pogačar e la campionessa Puck Pieterse, chiedendo loro di realizzare un video promozionale da sottoporre al CIO e agli organizzatori dei Giochi del 2030. In caso di via libera, tra le ipotesi per la sede delle gare era emersa La Planche des Belles Filles, località simbolo del Tour de France e teatro del primo trionfo in Maglia Gialla di Pogačar nel 2020.
Non mancano però le resistenze. Le federazioni degli sport invernali tradizionali, riunite nel Winter Olympic Federations group, restano contrarie all’inserimento di discipline che non si svolgono su neve o ghiaccio, come il ciclocross o la corsa campestre. Per conoscere il futuro olimpico della specialità servirà dunque attendere ancora qualche mese, quando a giugno il Comitato Olimpico Internazionale sarà chiamato a prendere una decisione che potrebbe segnare una svolta storica per il ciclismo e per gli sport invernali.

