Le ambizioni di Holger Rune: “Tornerò più forte di prima per essere n.1. I Masters 1000 a due settimane sono inutili”
Determinazione e ambizione sono doti che non fanno difetto a Holger Rune. Il danese, infortunatosi seriamente due mesi fa al tendine d’Achille nel corso del torneo di Stoccolma, si sta allenando con grande dedizione per tornare sui campi nel più breve tempo possibile. Hanno colpito i video dei suoi allenamenti, con esercizi dedicati alla parte superiore del corpo su una panca oppure su di una gamba sola.
In un’intervista concessa a Sports Illustrated, il tennista ha fatto il punto della situazione: “Mi trovo a Doha, in Qatar, lavorando intensamente nella riabilitazione. Il mio team è totalmente coinvolto, tutto sta procedendo nella giusta direzione. Sono passate esattamente sette settimane dall’intervento chirurgico e il recupero sta andando leggermente più veloce rispetto alle tempistiche previste. È sempre un buon segnale“, ha dichiarato.
“Ci poniamo obiettivi settimanali. Arrivando qui l’idea era tornare a camminare: ora cammino senza tutore e, quando partirò, lo farò con scarpe normali dotate di un leggero rialzo. Serve per non stressare inutilmente il tendine, che è la cosa che vogliamo assolutamente evitare. Stiamo caricando il tendine quasi ogni giorno in modi diversi, alternando anche giornate di recupero. Il lavoro è intenso, ma sono circondato da persone competenti che hanno già vissuto questo tipo di infortunio, quindi tutto sta andando bene“, ha rivelato.
Sensazioni positive dunque e grande convinzione nel lavoro che si sta portando avanti: “Posso già dire che tornerò più in forma di prima. Sto lavorando tantissimo dal punto di vista fisico dove non ho limitazioni, come la parte superiore del corpo. Ho iniziato praticamente il giorno dopo l’operazione. Non sono uno che riesce a stare fermo a lungo. Il tennis non è uno sport in cui bisogna mettere massa, ma trovare la condizione ottimale. Stiamo curando molto l’alimentazione, perché ora non consumo le stesse calorie di quando gioco. Probabilmente una delle lezioni più importanti che trarrò da questo infortunio è imparare ad accettare che, a volte, serve più riposo“.
Danese, infatti, costretto a fermarsi per problemi alla schiena precedentemente all’episodio del torneo svedese. Un’esperienza, quindi, di maturazione per lui: “Ho attraversato giornate difficili, ma sono stati momenti isolati. La mia famiglia e il mio team sono stati al mio fianco fin dall’inizio ed è stato fondamentale. Senza di loro non l’avrei vissuta allo stesso modo. Il giorno dell’infortunio è stato devastante, difficile da accettare. Ma da lì in poi c’era una grande sfida davanti a me e dovevo concentrarmi su quella. Non posso permettermi di abbattermi troppo: c’è troppo lavoro da fare. Il miglior consiglio che ho ricevuto è molto semplice: prendersi il tempo necessario. Quando tornerò, voglio essere pronto al 100%. Non ha senso rientrare senza sentirsi completamente preparati. Ho una voglia enorme di tornare, ma voglio farlo come la migliore versione di me stesso: solida, capace di battere chiunque, non solo per una settimana ma per tutta la stagione. Ora ho il tempo per costruire questa versione, fisicamente e mentalmente, prima di rimettere piede in campo“.
Infortunio che Rune ha legato alla mancanza di riposo, dettata anche dal calendario. Tuttavia, il primo pensiero è tornare in campo e dimostrare il proprio valore: “Non mi pento di aver giocato a Stoccolma, stavo giocando un grande tennis. Ma è dura: ci sono troppi tornei. Le richieste del calendario sono eccessive per il fisico di noi tennisti, non solo per me. La mia è stata una lesione grave, ma abbiamo visto tanti altri giocatori fermarsi. E, in particolare, i Masters 1000 su due settimane sono completamente inutili: su questo credo che tutti siano d’accordo. Non voglio puntare il dito contro nessuno, ma non credo nemmeno alla sfortuna. Le cose succedono per un motivo, e il principale è la fatica. Siamo esseri umani, non macchine. Giochiamo partite di cinque ore, e non è da tutti. L’ATP dovrebbe adattarsi un po’ di più alle esigenze dei giocatori. Ho ancora molto lavoro davanti e questo mi dà la spinta per affrontare questo infortunio, qualunque sia il costo, tornare con l’idea ancor più chiara di cosa voglio. Credo di avere i mezzi per poter diventare il numero uno del mondo“.

