Mondiale per Club, è tempo di semifinali: Italia-Brasile per i due posti in finale
Il Mondiale per Club femminile di San Paolo entra nella sua fase più calda e lo fa parlando fortemente italiano. Le semifinali mettono infatti di fronte due incroci Italia-Brasile, con Prosecco DOC Imoco Conegliano e Savino Del Bene Scandicci protagoniste assolute dopo aver dominato i rispettivi gironi. Un doppio confronto che va oltre il semplice dato geografico: da una parte l’organizzazione, la continuità e la profondità delle squadre italiane, dall’altra il talento individuale, la fisicità e il carattere delle grandi potenze brasiliane. In palio c’è un posto nella finale mondiale, ma anche la misura reale dei rapporti di forza tra due scuole che da anni guidano l’élite del volley femminile.
Conegliano si presenta alla semifinale con numeri da squadra totale. Tre partite, tre vittorie per 3-0, nessun set concesso e una sensazione costante di controllo del gioco. Il percorso nella Pool B ha trovato il suo punto più alto nella vittoria netta contro Dentil Praia Clube, travolto con parziali che non lasciano spazio a interpretazioni. Le Pantere hanno imposto ritmo, pressione al servizio e una correlazione muro-difesa di livello altissimo, confermando una maturità tecnica e mentale ormai consolidata. La regia di Joanna Wołosz ha fatto da metronomo a un sistema offensivo fluido e imprevedibile, capace di coinvolgere tutte le attaccanti e di alzare l’intensità nei momenti chiave, senza mai perdere lucidità.
Di fronte ci sarà un Osasco São Cristóvão Saúde che arriva alla semifinale con un cammino più articolato, ma non per questo meno significativo. Dopo l’esordio agevole contro Alianza Lima, la squadra paulista ha affrontato Scandicci in una gara che ha mostrato entrambe le facce del suo potenziale. Per due set Osasco ha retto l’urto, giocando alla pari e affidandosi al braccio devastante di Bianca Cugno, capace di chiudere con 27 punti e di colpire da ogni zona del campo. Nel terzo parziale, però, è emersa qualche difficoltà strutturale, soprattutto in ricezione e nella continuità delle bande, con Caitie Baird e Larissa chiamate a un contributo più stabile.
Contro Conegliano servirà un Osasco quasi perfetto. La squadra di Luizomar de Moura ha qualità importanti: la fantasia in regia di Jenna Gray, l’esperienza al centro di Mayhara e Valquíria Dullius, la leadership difensiva di Camila Brait, riferimento assoluto nel ruolo di libero. Ma per restare agganciata alla partita dovrà limitare gli errori diretti e trovare continuità nella fase break, perché l’Imoco difficilmente concede seconde occasioni. La semifinale sarà anche uno scontro di filosofie: la coralità, la velocità e l’equilibrio delle Pantere contro l’esuberanza fisica e l’estro individuale delle brasiliane. Per Conegliano è un passaggio cruciale verso l’ennesima finale mondiale; per Osasco, la chance di ribaltare i pronostici e firmare l’impresa.
Nell’altra semifinale, la Savino Del Bene Scandicci si gioca una pagina storica. Le toscane arrivano tra le prime quattro del mondo dopo un girone impeccabile, chiuso con tre successi per 3-0 contro Zhetysu, Osasco e Alianza Lima. Numeri solidi, ma soprattutto una crescita evidente nella qualità del gioco espresso, aumentata con il crescere del livello delle avversarie. Il successo contro Osasco ha rappresentato un vero banco di prova: Scandicci ha retto i momenti di pressione, ha annullato occasioni pesanti e poi ha colpito con continuità, affidandosi a una coppia offensiva che sta facendo la differenza.
Avery Skinner ed Ekaterina Antropova sono il volto di questa Scandicci ambiziosa. Contro le brasiliane hanno firmato rispettivamente 22 e 21 punti, mostrando varietà di colpi, efficienza nei momenti decisivi e una capacità crescente di gestire le fasi punto a punto. A dare ordine e visione è stata una Maja Ognjenović in versione maestra, capace di leggere il gioco e di valorizzare il centro con continuità. Weitzel e Nwakalor hanno garantito presenza costante a muro e in primo tempo, mentre l’ingresso di Franklin ha ampliato le rotazioni di banda. In seconda linea, come sempre, la sicurezza di Castillo ha completato un sistema sempre più solido.
L’ostacolo verso la prima finale mondiale si chiama Dentil Praia Clube, squadra che unisce esperienza, fisicità e abitudine ai grandi palcoscenici. Il cammino delle brasiliane è stato a due velocità: autoritario contro Zamalek e Orlando, più complicato contro Conegliano, che ha messo a nudo alcune difficoltà ma senza cancellare l’identità di Praia. La squadra di Rui Moreira resta pericolosa grazie a un muro imponente, a un servizio aggressivo e alla capacità di accelerare il gioco con Macris, una delle palleggiatrici più complete del panorama internazionale.
La rosa è di altissimo profilo: Koleva e Caffrey garantiscono soluzioni affidabili in banda, l’opposta Morgahn Fingall è un terminale esplosivo, mentre al centro spiccano nomi che non hanno bisogno di presentazioni come Adenízia e Gattaz, affiancate dalla fisicità di Martins e dal talento emergente di Venâncio. In difesa, l’alternanza tra Suelen Pinto e Natália Araújo assicura qualità ed esperienza.
Scandicci parte con i favori del pronostico, ma dovrà confermare la qualità vista nelle ultime uscite, soprattutto in ricezione, fondamentale decisivo contro una squadra che ama forzare il servizio. La chiave sarà il ritmo: se Ognjenović riuscirà a coinvolgere con continuità il centro e ad aprire spazi per le accelerazioni di Skinner e le diagonali di Antropova, le toscane potranno spingere forte verso la finale. Praia, però, non concede pause e sa trasformare ogni spiraglio in occasione. A San Paolo vanno in scena due semifinali dal peso specifico enorme, un doppio Italia-Brasile che promette spettacolo, tensione e volley di altissimo livello. Per Conegliano e Scandicci, l’occasione di scrivere un’altra pagina di storia.

