Serena Ortolani: “Alcune ragazze sono costrette a rifiutare la Nazionale a causa della condizione fisica”
Serena Ortolani, giocatrice della San Giovanni Consolini Volley nonché una delle pallavoliste più iconiche del panorama italiano, si è raccontata ad OA Focus, trasmissione in onda sul canale Youtube di OA Sport. La romagnola di nascita ha analizzato la sua lunga carriera, dagli inizi fino al ritorno in A1, passando attraverso i migliori anni del suo lungo percorso nel volley.
La passione per la pallavolo: “È stata la mia seconda vita, è una passione che ancora oggi ho dopo 38 anni. Mi ha dato tanto e sono cambiata tantissimo. Le vittorie sono bellissime ma la cosa più bella è la consapevolezza della persona che sei e di quello che puoi fare nella vita. Ho iniziato a giocare perché lo facevano le mie compagne, mio papà mi ha obbligato. Giorno dopo giorno ho iniziato a divertirmi ed oggi sono qui ancora”.
Il primo bivio della carriera: “Forse la scelta di andare a Forlì. L’ho fatta per cercare nuovi stimoli e per imparare di più. Più cambi maggiori occasioni hai di crescere e di avere visioni diverse. Il bivio più importante è stato quando sono andata a Bergamo a 17 anni. Lì ho capito che poteva essere non solo uno sport ma una carriera. Ero molto giovane, devo ringraziare i miei genitori. Non mi sono fatta problemi a fare le valigie ed andare lontano da casa. Devo ringraziare Bergamo per la serietà, la società mi ha insegnato tanto. Non giocavo ma osservavo le migliori giocatrici del mondo, mi piaceva imparare da loro”.
Cosa trasmetti alle persone: “A me piace trasmettere la mia umiltà e la mia volontà di dare tutto. A volte sono altruista. Mi dà soddisfazione vedere dopo una vittoria le facce sorridenti delle mie compagne, è una cosa molto bella”.
La pallavolo nella vita quotidiana: “Nella mia carriera ho avuto momenti difficili. Mi sono affidata ad un mental coach, è fondamentale curare l’aspetto psicologico nello sport. L’insegnamento di quel percorso mi ha dato veramente tanto. Trovo il lato positivo delle cose, capisco i momenti difficili e come affrontarli. Restare sempre positiva mi è servito tanto”.
Il rapporto con la Nazionale: “La mia esperienza l’ho fatta, abbiamo anche vinto. Adesso spazio ai giovani, sono una bellissima squadra ed hanno un carattere eccezionale. Non è facile riconfermarsi e rimanere in Nazionale. Sia le ragazze che i ragazzi sono stati bravi, è giusto che se la godano. Mentalmente non è facile, dopo il campionato devi subito prepararti per la Nazionale. Alcune ragazze sono costrette a rifiutare a causa della condizione fisica”.
Il futuro: “Mi piacerebbe allenare ma non è scontato. Magari proverò in futuro. Mi piace anche allenare il mio corpo e sto studiando come personal trainer. Queste sono le due strade che mi piacciono di più e che intendo seguire”.
Il percorso in campionato: “Quest’anno siamo partite non alla grande, il calendario non ci ha aiutato. Abbiamo subito dovuto affrontare delle squadre molto forti. Noi eravamo cariche ma qualche batosta ci ha demoralizzato. Le aspettative c’erano ed i risultati negativi un po’ ti tagliano le gambe. Adesso ci stiamo riprendendo, focalizzandoci su di noi e su cosa possiamo migliorare. A Perugia è andata bene, dobbiamo essere consapevoli di dover dare il 100%. Stiamo cercando di capirci e di conoscerci, la squadra è nuova. Pian piano deve venire fuori il gruppo, ci dobbiamo rimboccare le maniche e continuare a crescere. Mi sono messa sulle spalle tutto il carico della squadra, questo non mi ha aiutato. Dobbiamo essere tutte pronte ad aiutarci”.
Il messaggio per le nuove generazioni: “Godersi la vita e divertirsi perché lo sport è innanzitutto divertimento. La competizione fa parte di tutto ciò. Non bisogna sentirsi arrivati e l’umiltà è fondamentale. Consiglio di dare meno importanza ai social e di dare più rilievo agli insegnamenti dello sport”.

