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Nuoto, i possibili nomi nuovi da medaglia per l’Italia agli Europei in vasca corta

Manca meno di una settimana al primo appuntamento importante della stagione 2025/2026 del nuoto internazionale: gli Europei in vasca corta in Polonia,  che andranno in scena dal 2 al 7 dicembre.

Lublino, la città ospitante, arriverà un’ampia selezione di atleti italiani, che comprenderà atleti di altissimo livello come gli olimpionici Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi,  ma anche tanti giovani azzurri alla prima esperienza internazionale come Alessandra Mao o Agata Maria Ambler.

Per analizzare le prospettive di medaglie, soprattutto quelle meno scontate, bisogna fare i conti con l’assenza della delegazione russa. Se infatti da un lato la federazione russa ha annunciato di voler boicottare gli Europei per ragioni politiche legate alla Polonia, dall’altra la Polonia, nota la sua vicinanza con l’Ucraina, presenta dei problemi burocratici per quanto riguarda i visti dei cittadini russi.

Il risultato è dunque un panorama europeo, seppur colmo di talenti, con lacune molto importanti. La conseguenza è però un vantaggio per l’Italia, che avrà più possibilità di salire sul podio.

Spingendoci oltre i nomi più conosciuti, si possono esplorare le possibilità che figurano tra gli azzurri meno esperti della spedizione, dal dorso maschile alla farfalla femminile.

Il dorso maschile è uno dei campi dove ciò potrebbe avvenire. Gli italiani chiamati in causa saranno infatti Thomas Ceccon, Lorenzo Mora, Christian Bacico e Francesco Lazzari.

Tralasciando i primi due, cui bacheca di medaglie è già colma, è opportuno concentrarsi sull’ultima figura. Francesco Lazzari infatti, emerso già con grande personalità al Trofeo Nico Sapio di poche settimane fa, è sulla carta il miglior interprete di questa stagione nei 50 dorso. Con l’assenza dei russi, tre capaci di scendere sotto i 22.7, e dell’ungherese Hubert Kos, rimasto in America, il tempo di 22.74 nuotato a Genova posiziona il 24enne in cima ai candidati per una medaglia.

Ovviamente il discorso è più ampio, e i fattori da considerare sono molti, primo su tutti il fatto che le vasche sono soltanto due, e in un 50, si sa, non vince il più veloce ma il più forte. In secondo luogo, Lazzari è anche nuovo a una competizione di questo livello, e sarà dunque da capire quale sarà il suo comportamento di fronte ad atleti di calibro internazionale. Gli altri avversari che potrebbero inserirsi nella gara per il podio sono senz’altro il connazionale Thomas Ceccon, qualora confermasse il programma seguito durante la World Cup autunnale, ma saranno da tenere d’occhio anche il padrone di casa Kacper Stokowski, e il tedesco Ole Braunschweig, argento nella passata edizione. Da non dimenticare poi il detentore del titolo di Otopeni Mewen Tomac (con 22.84), francese capace di vincere anche i 100 dorso in quella rassegna.

Altro campo da osservare sarà senz’altro quello della farfalla, sia maschile che femminile.

In campo maschile i più nuovi protagonisti azzurri della velocità saranno Michele Busa e Simone Stefanì. Nuovi per modo di dire, dato che entrambi hanno già preso parte all’appuntamento con i Mondiali di Budapest in corta del 2024, con ottimi risultati.

Proprio quella esperienza fa infatti pensare a loro come possibili contententi per il podio. Sia nei 50 che nei 100 farfalla, bisognerà considerare quasi a parte i nomi di Noe Ponti e Maxime Grousset, capaci di vincere oro e argento in entrambe le gare in vasca lunga a Singapore, e entrambi esperti della subacquea e della vasca corta.

Eliminando i due, e gli interpreti americani, osservando le classifiche stagionali finora spicca specialmente Simone Stefanì, che si pone tra i migliori europei al fianco  di Ceccon nei 50, con il suo 22.42 realizzato al Nico Sapio.

Nella distanza più corta è però il nuotatore di Imola Michele Busa a vantare il record italiano (22.01) nuotato proprio ai Mondiali di Budapest lo scorso dicembre. In quell’occasione l’allora 23enne si era posizionato ai piedi del podio, al sesto posto, preceduto da atleti come Nyls Korstanje, olandese capace di scendere sotto i 21.7 insieme a Ponti, e che sarà da tenere in mente per la gara alle medaglie. Nonostante le assenze importanti dell’Ungheria inoltre, sarà invece presente in corsia l’argento in carica Szebasztian Szabo, altro nuotatore tra i pochi a vantare un personale sotto la barriera dei 22 secondi.

Lo stesso discorso del dorso però vale anche qui: i 50 sono una gara dove tutto (o quasi) è possibile.

Sarà forse più facile, o solo più calcolabile, puntare al podio nella distanza più lunga dei 100 farfalla. Guardando i numeri infatti Michele Busa ha raccolto il suo miglior tempo di sempre ancora a Budapest, con 49.08, a un passo dal record italiano, posizionandosi poi in finale al quarto posto. Oltre ai già citati, gli avversari da considerare saranno l’austriaco Simon Bucher, anch’egli capace di scendere sotto il 49.1 e eventuali exploit dovuti al fattore casa di Ksawery Masiuk, polacco. Per quanto riguarda Stefanì, anch’egli è stato capace di nuotare sul 49.1 nel 2021, e ha dimostrato anche l’anno scorso a Budapest di saper ancora muoversi bene sulla distanza, nuotando 49.23. Carico dell’esperienza in World Cup in America, dove ha figurato bene in entrambe le distanze, può porsi come uno dei protagonisti per la battaglia per il terzo posto.

Da non sottovalutare poi la prestazione di Anita Gastaldi al Trofeo Nico Sapio, dove ha saputo metter a referto un 200 farfalla da 2:05.69.

Osservando la classifica stagionale, solamente due europee hanno finora fatto di meglio, cioè l’irlandese Ellen Walshe, che se nuoterà sui suoi standard da 2:02.36, sarà difficile da contrastare, e la britannica Lucy Fox, con 2:04.85. Con tutta probabilità la vasca di gara sarà più affollata di così. Prima su tutte la campionessa europea in corta in carica Angelina Kohler, che vinse nel 2023 con 2:03.30, ed è stata confermata nel roster tedesco in partenza per la Polonia. Ci saranno poi altre atlete come la finlandese Laura Lahtinen, capace di nuotare 2:03.13 nel 2024 o la danese Helena Rosendhal Bach, 2:04.71 ai Mondiali di Budapest del 2024.

Dato il grande miglioramento della torinese, specialmente sulla farfalla, non è da escludere una possibile battaglia per il terzo posto, dal quale dovrà anche guardarsi dalla spagnola Laura Cabanes Garzas, che nuota le sue stesse gare (anche i 200 misti) e sembra essere in un periodo di forma molto simile.

Per salire sul podio agli Europei in vasca corta del 2023 è servito un tempo di 2:04.5, realizzato dalla giovanissima bosniaca Lana Pudar, e non sarà dunque facile da replicare, ma bisognerà osservare con quale condizione arriveranno le atlete.

Un risultato di questo calibro porterebbe però nuovamente l’Italia femminile della farfalla sul podio europeo in corta, dopo il bronzo proprio nei 200 farfalla di Ilaria Bianchi a Kazan 2021 , dove nuotò 2:05.43, non lontano dal personale di Gastaldi.

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