1992, 1999, 2021 e 2025: quando l’Italia affonda la Spagna ed entra nel mito
Non è stata e non sarà mai una sfida banale quella tra Italia e Spagna nello sport mondiale. La finale di Coppa Davis di ieri a Bologna, vinta dagli azzurri 2-0 grazie ai successi nei due singolari di Matteo Berrettini e di Flavio Cobolli, contro Pablo Carreno Busta e Jaume Munar, ha in sé dei connotati storici. Sì, perché l’Italia è entrata in quella stretta cerchia di rappresentative in grado di vincere per tre volte consecutive l’Insalatiera. Un’impresa che non riusciva da 53 anni, quando erano stati gli USA nel triennio ’70-’72 a realizzarla.
Storie di una rivalità che coinvolge anche altre discipline sportive. Si pensi alla finale per l’oro dei Giochi Olimpici di Barcellona del 1992 nella pallanuoto maschile. Il 9 agosto di quell’anno, in un atto conclusivo interminabile, la Nazionale italiana guidata dal mitico Ratko Rudić si dimostrò più forte dei qualificati iberici e anche di un arbitraggio a dir poco casalingo. Indimenticabile il gol di Nando Gandolfi che batteva Rollan a 32″ dalla fine del sesto tempo supplementare e sanciva il 9-8 di un confronto da brividi.
Mai un confronto qualunque anche nel basket, dal momento che gli unici due successi agli Europei per la Nazionale italiana di pallacanestro si legano alle vittorie nelle finali del 1983 e del 1999 contro gli iberici. 42 anni fa, dopo il 75-74 al debutto a Limoges con 19 punti di Dino Meneghin, gli azzurri di Sandro Gamba trionfarono nella sfida per l’oro a Nantes, 105-96 con 20 punti di Renato Villalta. 16 anni più tardi, sempre in Francia, (a Parigi), l’Italbasket guidato in panchina da Boscia Tanjevic prevalse contro la Spagna 64-56, con 18 punti di Carlton Myers. Un anno dopo, fu proprio Myers a essere il portabandiera della spedizione tricolore nelle Olimpiadi di Sydney 2000.
E come dimenticare la semifinale degli Europei di calcio del 2021 a Wembley. Una partita sofferta, in cui la Nazionale allenata da Roberto Mancini fu a tratti irretita dal palleggio delle Furie Rosse. Gli azzurri però seppero gettare il cuore oltre l’ostacolo, passando in vantaggio grazie a una grande ripartenza, conclusa dalla splendida marcatura di Federico Chiesa al 60′. Il pareggio di Alvaro Morata 20′ trascinò il match ai supplementari e ai rigori. Lotteria dal dischetto che sorrise alla compagine tricolore, con l’errore fatale proprio di Morata e la trasformazione decisiva di Jorginho. Racconti di sport in cui il fil rouge sono le grandi emozioni.

