Filippo Volandri entra in una ristretta cerchia di eletti: chi aveva vinto tre volte di fila la Coppa Davis
Tre vittorie consecutive da capitano non giocatore di Coppa Davis per Filippo Volandri. Non è una cosa che riesce comunemente, anzi: si tratta di un obiettivo molto difficile da raggiungere già solo in senso assoluto. Questo perché, naturalmente, sono di loro pochissimi i capitani capaci di portare a casa per tre o più volte l’Insalatiera.
Andiamo per gradi, però, e ricordiamo chi ha vinto più di tre volte la Davis da capitano in linea generale. Irraggiungibile, innanzitutto, è Harry Hopman, una delle figure più iconiche dell’epoca d’oro dell’Australia, in tempo di Challenge Round. Ben 16 le sue vittorie totali, con il suo periodo dal 1950 al 1969 caratterizzato da una tale fucina di talenti, da Frank Sedgman e Lew Hoad fino all’era di Rod Laver e successivi, da far impressione. Mollò una volta arrivato il tennis Open, che lui scarsamente sopportava.
Poi ci sono le sei vittorie di Richard Norris Williams, sei vittorie da capitano e un’incredibile storia di sopravvissuto al disastro del Titanic riuscendo ad arrivare sul Carpathia. La sua caratteristica era di essere capitano giocatore, e negli anni tra il 1921 e il 1926 poteva ben dirsi fortunato visto che gli USA vincevano tutto. O meglio, lo facevano finché non è arrivata la Francia dei Quattro Moschettieri.
A quattro troviamo sia Neale Fraser, che fu capitano australiano dal 1970 al 1994, e Niki Pilic, che ne può vantare altrettante da capitano effettivo (tre con la Germania dal 1998 al 1993 e una con la sua Croazia nel 2005).
Tuttavia, di questi sono soltanto due gli uomini che hanno potuto vantare vittorie consecutive: uno è il già citato Williams, l’altro è, a più riprese, Hopman, che vanta tre serie da quattro e una da tre. In pratica, solo gli USA occasionalmente riuscivano a portar via la Davis da Sydney o Melbourne o Brisbane, o occasionalmente Adelaide. Del discorso di Williams s’è detto.
In ogni caso, Volandri ha fatto la storia sia in un senso che nell’altro. Certo, con un format profondamente diverso e con situazioni tennistiche profondamente modificate, ma questo è lo status quo attuale e in questo tennis, che poco perdona e tanto differente è, un tris è veramente complesso perché non è toccato neppure a squadroni del passato recente.

