Flavio Cobolli: “Emozione indescrivibile, è sempre stato il mio sogno. Berrettini guida, abbiamo lottato assieme”
Flavio Cobolli è raggiante: del resto è lui il personaggio che si è preso le copertine dall’inizio alla fine in quel di Bologna, dove ha portato l’Italia alla vittoria della terza Coppa Davis consecutiva. Tre vittorie su tre, con partite ogni volta diverse, ma che hanno messo in mostra tutti i lati del combattente che si è preso il numero 3 d’Italia e che ora tenterà senz’altro di trasferire questa fiducia sul tour a inizio 2026.
Così il capitolino alla Rai sulle emozioni: “Qualcosa di indescrivibile, è sempre stato il mio sogno. Ci sono dentro, lo sto vivendo veramente, ancora non ho realizzato. Sono sull’onda dell’euforia. Ci ho sempre creduto, questa credo sia la mia più grande forza. Matteo è una guida, una persona importante all’interno del gruppo, lo ringrazio“. Il tutto con lo stesso Berrettini che arriva e fa capire quanto l’abbia fatto soffrire.
Successivamente, a Supertennis: “Non ho trascinato io l’Italia, siamo una squadra formidabile, lunga, abbiamo tanti aspetti, tanti sono rimasti a casa, ma come dice Volandri abbiamo sempre una squadra molto lunga. Lavoriamo insieme per ottenere questo. Oggi abbiamo lottato insieme dal primo all’ultimo istante. Ero molto in difficoltà, non si può mollare per questa squadra, questi colori, questa nazionale, questa Coppa. Non ho ancora realizzato quello che abbiamo fatto insieme, ma nei prossimi giorni mi fermerò a capire quello che è accaduto“.
Circa il match con Munar e le energie: “Il mio input è sempre avere l’energia alta, fare quello che sappiamo, divertirci, stare l’uno per l’altro e giocare anche col pubblico. Io è da ieri che provo a tenere alta l’atmosfera, di non calmarci, di non fermarci, ma continuare a cavalcare quest’onda di energia. Era difficile rimanere così attivi dopo il Belgio e infatti all’inizio ero un po’ nervoso, ma appena ho visto Matteo e Lorenzo mi sono detto che dovevo farcela“.
Sul momento della vittoria: “Non ho pensato sul match point, ho cercato di tirare più forte possibile e giocare come sapevo fare, andarmi a prendere il punto senza che me lo regalasse nessuno. Non ho nemmeno avuto la forza di esultare, ho guardato dritto verso di me ed era tutto quello che volevo“.
Le dediche: “Ci sono tante persone a cui vorrei dedicarla, di quelli che mi sostengono sempre. Oggi avevo le persone cui voglio più bene qui, quelle a me più care che mi sostengono in qualsiasi momento. La mia famiglia, la mia fidanzata, che sono le persone che mi hanno stravolto questa vita“.

