MotoGP, Fabio Di Giannantonio: “Orgoglioso di me stesso, ma tutti noi dobbiamo migliorare”
Termina con un piazzamento sul podio la stagione di Fabio Di Giannantonio. Il pilota italiano ha infatti raccolto la terza posizione in occasione del GP di Valencia, atto finale del Motomondiale 2025 di MotoGP andata in scena questo fine settimana presso il circuito Ricardo Torma.
Grande prestazione quella del centauro in forza al Team Pertamina Enduro VR46 Racing, davvero bravo a battagliare e poi superare un imponente Pedro Acosta, condividendo così il podio con Marco Bezzecchi, vincitore di giornata, e con la Trackhouse di Raul Fernandez. Una volta arrivato in zona mista, il nativo di Roma ha commentato quanto fatto:
“Se devo essere onesto mi aspettavo qualcosa di più, ma le Aprilia sono state incredibili – ha detto Di Giannantonio -Ho perso qualcosa in partenza, ma sono riuscito a salvaguardare le gomme. Volevo questo podio per concludere al meglio la terza stagione regalando così l’ultimo podio al team. Sono molto orgoglioso di loro e di me stesso. Ho dovuto switchare al piano b, salvare la gomma dietro e tirare su. Dobbiamo essere contenti: fare il mio primo doppio podio più la mia prima prima fila è ottimo: credo di essere un pilota migliore. Sono contento, credo di aver dato il massimo“.
“Diggia” ha poi chiosato: “La moto factory dell’anno scorso aveva un vantaggio rispetto a quella più vecchia, era quindi facile tenere una certa costanza. Quest’anno la nostra motina ci ha fatto arrabbiare più volte, non era scontato essere costanti. I nostri competitors lavorano, vedi l’Aprilia, l’Honda, la Yamaha. Dobbiamo migliorare tutti per giocarcela in tutte le condizioni. La moto quest’anno dava molto meno feeling, era meno sincera davanti, è stato difficile trovare questa sincerità senza trovarla. Quando entri a 300 al’ora e non sei naturale sei costretto a cercare fiducia, non ci siamo riusciti. In alcune piste viene naturale, in altre tipo qui non avevi feeling. Questo è il motivo dell’incostanza. Io però devo riuscire ad essere competitivo anche quando non sento“.

