Amanda Anisimova rimonta Iga Swiatek, è semifinale alle WTA Finals
Il sapore della rivincita è quello più bello per Amanda Anisimova. Dopo che da Iga Swiatek aveva perso con doppio 6-0 la finale di Wimbledon, è l’americana a eliminare la polacca dalle WTA Finals dopo una lotta durata 2 ore e 36 minuti. 6-7(3) 6-4 6-2 il punteggio finale che manda la nativa del New Jersey al secondo posto del raggruppamento intitolato a Serena Williams e, di conseguenza, al penultimo atto. Aspetta la prima del girone intitolato a Steffi Graf, che verrà determinata nella giornata di domani.
Già all’inizio la lotta si apre in maniera importante, con Swiatek costretta a cancellare una palla break ai vantaggi. Gli stili di gioco diversi si notano in modo immediato, e con la posta in palio c’è anche da crederlo bene. Le due di fatto non si mollano l’una con l’altro, anche se di palle break non se ne vedono più abbastanza a lungo, ed è sul 4-4 che arriva un altro brivido per Swiatek, con Anisimova che sale sul 15-30 e poi, con una gran risposta, ha di nuovo una chance per avvantaggiarsi. La polacca cancella con una prima sull’incrocio delle righe, poi riesce in qualche modo a salvare la situazione. Esito inevitabile di tanto equilibrio (non sempre bello, ma sempre di equilibrio si parla) è il tie-break, in cui la prima a prendere il largo è Swiatek, che costringe l’americana a non avere quasi mai palle comode. Il risultato è un 7-3 che arriva dopo poco più di un’ora.
Con l’inizio di secondo parziale arriva anche un’Anisimova che quasi sente la necessità di dover forzare parecchio, ed è anche questo che porta a due palle break in favore di Swiatek sull’1-1. Una l’annulla in spinta l’americana, l’altra vede la polacca spedire la risposta chissà dove, e poi ce n’è anche una terza che la due volte finalista Slam annulla. Il livello dello scontro si alza sostanzialmente a ogni game, e anche la qualità inizia a risentirne in un leggero positivo rispetto al parziale d’apertura. Certo, la tensione c’è e rimane. E, sul 4-5, ha un risvolto particolare: Swiatek rimane spinta indietro, è a due punti dal dover giocare il terzo set, serve una gran prima per il 30-30, poi è Anisimova a fare il bello e il cattivo tempo sulla seconda della polacca. Il set point, però, arriva, e sulla seconda di Swiatek: una gran risposta della statunitense non le lascia veri margini di replica. 6-4, si va al terzo.
E quello che accade è che Anisimova si ritrova davvero in fiducia ancora maggiore, trovando più continuità sia nello scambio che nella capacità di prendersi responsabilità importanti con il suo gioco. L’americana, sull’1-2, si guadagna tre palle break tutte assieme dopo averne già avute (e mancate) tre ulteriori sullo 0-1. In quest’occasione, però, alla terza chance è lei a fare la differenza, riuscendo poi a tenere il servizio con comodo e, successivamente, a salvarsi proprio con la battuta quando è Swiatek ad avere una possibilità di rientrare in gioco. La polacca è in calo abbastanza evidente, ma nessun merito è tolto alla finalista di Wimbledon e US Open, che continua a martellare con entrambi i colpi e a guadagnarsi un match point dopo un dritto spedito lontano dal campo da Swiatek. Anisimova non si fa attendere: gran risposta di rovescio, ex numero 1 ferma e vittoria.
Va rimarcato il calo netto della seconda di Swiatek con l’andare del match: è anche così che si nota il 46% di punti vinti in tal senso contro il 57% di Anisimova. Il tutto nonostante i punti vinti dicano 103-107. L’americana è la terza del suo Paese dopo Serena Williams e Sloane Stephens ad arrivare in semifinale alla prima apparizione alle Finals dal 2000, e per la prima volta dal 2002 (Serena e Venus Williams) due USA (l’altra è Coco Gauff) hanno 10 o più vittorie contro top ten nello stesso anno. Per la polacca, a tutti i livelli, non era mai accaduto di perdere due match di fila dopo aver avuto un set di vantaggio.

