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Antonino Andreozzi: “Furlani da bambino mi fece una domanda disarmante. Abbiamo un talentino nel mezzo fondo e ne arrivano 5-6 del 2010…”

Antonino Andreozzi, responsabile delle Nazionali Italiani Giovanili di atletica, ha raccontato il suo cammino nell’ultima punta di Sprint2U, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Sono entrato in FIDAL nel 1995. Con la nuova governance si procedette a uno sviluppo territoriale, c’era un coordinatore nazionale e cinque coordinatori di zona, io mi occupavo del Sud Ovest. Abbiamo girato tanto per l’Italia, eravamo dei talent scout e tanta gente è uscita, lato mio sono usciti Giuseppe Gibilisco (quando l’ho proposto qualcuno mi faceva le battute “ah, in Sicilia si fa asta?”), Antonietta Di Martino e Assunta Legnante. Il progetto fu poi sostituito con un solo referente nazionale che ero io e collaboravo con l’attività giovanile e i vari Direttori Tecnici giovanili che si sono seguiti. Nel 2009 mi sono concentrato sulle Nazionali giovanili, il nostro mondo è variegato e bisogna entrare nella mentalità nel rispetto di ogni singola persona, io sono pacato e difficilmente mi arrabbio, cerco sempre di capire le persone”.

Nel recente passato è stato affiancato da Stefano Baldini:Con Stefano Baldini ho fatto un progetto di sviluppo che comprendeva dagli allievi agli under 25, facevamo attività specifica. Stefano ha poi voluto lasciare quando c’era ancora Giomi come Presidente, il progetto di sviluppo è passato poi alla direzione assoluta. Abbiamo fatto tanto lavoro con lui, abbiamo girato e visto tante persone, con molti ragazzi siamo in contatto, tanti sono andati in Nazionale Assoluta e l’obiettivo deve essere proprio la maglia assoluta, se un talento non ci arriva siamo tutti corresponsabili“.

Il vice direttore tecnico della Nazionale ha analizzato anche il momento dell’atletica tricolore:Il periodo del Covid ci ha un po’ aiutato, il nostro sport si fa all’aria aperta, ci siamo inventati il progetto Atletica Viva ed è stato premiato da European Athletics, gli atleti facevano vedere come allenarsi a casa. Una volta tornati a gareggiare sono esplosi tanti ragazzi con risultati incredibili e poi c’è stato il passaggio di Tokyo, che è la locomotiva di quello che sta succedendo ora. Abbiamo vinto dei medagliere giovanili, quest’anno quello degli EYOF con otto ori e abbiamo contribuito in maniera tangibile insieme al nuoto affinché la delegazioni del Coni vincesse il medagliere assoluto“.

L’Italia ha strabiliato agli Europei juniores, vincendo il medagliere: “A Tampere vedere dietro tante Nazionali che ci superano di tanto per infrastrutture e numero di pratiche, vuol dire avere inculcato qualcosa di bello. Io dico sempre che non è vietato sognare in grande, chi vince è il sognatore che non ha mai smesso di sognare. Loro sono entrati in questo spirito, si danno forza a vicenda e la forza del gruppo è incredibile. Il prossimo anno torneremo a Eugene per i Mondiali Under 20, dopo undici anni, allora erano i Mondiali juniores, nel vecchio impianto. Lì io conobbi Mattia Furlani, aveva nove anni e venne con la famiglia per fare il tifo alla sorella Erika. Stava vicino a noi, saliva e scendeva le scale, io vedevo e pensavo ‘guarda che piedi’. Poi mi fece una domanda disarmante: quando vengo in Nazionale tu ci sarai ancora? E se lo ricordava quando è venuto davvero… Otto medaglie sono arrivate l’ultima giornata“.

Antonino Andreozzi ha poi proseguito:Ho un gruppo di collaboratori, Chiara Milardi fa da assistente, è preparata ed è un ottimo acquisto: è venuta a Tampere con il bambino che aveva quaranta giorni, Noah era la mascotte. Abbiamo poi una struttura giovanile per ogni settore, io vado alle gare, ho contatti con i tecnici, facciamo un’attività di controllo e non solo raduni canonici durante le festività scolastiche. Doualla è chiaramente la nostra ciliegina sulla torta, non ha ancora sedici anni. Anche Succo ha la sua età, poi nel mezzofondo c’è Caracciolo che è un bel talentino. Ai Cadetti di Viareggio ho visto la sorellina, che ha perso allo sprint perché è alta e alla fine continua a correre in ampiezza, ma imparerà”.

Antonino Andreozzi ha fatto qualche nome:Abbiamo un gruppo di ragazzi che si farà, abbiamo anche cinque-sei prospetti veramente grandi del 2010. Può essere il telaio per chi arriverà verso il 2032. Le società fanno un grande lavoro, noi siamo di supporto e interveniamo ascoltando tutti. Ai ragazzi non puoi mentire, se ne accorgono e io ho una tecnica: li ascolto, li faccio parlare, cerco di capire e poi cerco di parlare nel modo in cui loro vorrebbero. Rimango legato a chi è passato nelle giovanili, come se fossero dei nipoti. E poi Nappi, Castellani, Inzoli… Sono tanti, a volte faccio fatica, ma è un buon segno. Il prossimo anno l’asticella si alzerà per gli under 20 perché ci saranno i Mondiali, una competizione in cui anche alcuni nostri Assoluti farebbero fatica in alcune gare. I ragazzi devono fare esperienza, dare tutto e divertirsi. Avremo gli Europei under 18 a luglio e poi ci saranno le Olimpiadi Giovanili a fine ottobre, quindi ci aspetta una stagione lunga e valuteremo di tardare l’inizio delle gare per gli under 18, in modo da arrivare bene ai Giochi“.

Kelly Doualla è un talento sconfinato:Sarà difficile la programmazione per Doualla, non potrà fare tutto ed è anche una minorenne, dunque i genitori hanno una voce importante. Walter Monti ha capito di avere un talento tra le mani, quando hai un vaso costoso in cristalleria cerchi di non farlo rompere. Non andare a Tokyo è stata la scelta giusta, ha tutto il tempo“.

CLICCA QUI PER L’INTERVISTA COMPLETA A TONINO ANDREOZZI

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