Polemica tra Bublik e Moutet a Parigi: cosa è successo nell’ultimo Masters1000 dell’anno
Provocazioni continue tra Alexander Bublik e Corentin Moutet a precedere e dopo la sfida nel Masters1000 di Parigi. Il confronto tra il kazako e il francese era stato “elettrizzato” dalle dichiarazioni di quest’ultimo, in avvicinamento al confronto.
“Sappiamo che (Bublik ndr.) è molto provocatorio con gli altri giocatori, manca di rispetto agli altri tennisti. Abbiamo avuto screzi in passato perché non rappresenta i miei valori come sportivo. Arriverò molto motivato per mandarlo a casa con l’aiuto del pubblico“, ha dichiarato Moutet.
Benzina sul fuoco nell’animo di Bublik che, sconfitto per 6-3 7-5 il padrone di casa, ha dichiarato questo ai microfoni sul suo avversario: “Ha parlato troppo prima della partita. Non ho avuto altra scelta che punirlo. Ha detto che avrebbe fatto di tutto per mandarmi a casa. È comodo che viva a Parigi e che non sia troppo lontano in taxi“. Il kazako ha anche scritto nel consueto messaggio sulla telecamera questo messaggio: “On the way home (Sulla via di casa)“.
Bublik with some WORDS after beating Corentin Moutet at Paris Masters
Sasha: “Well obviously he spoke too much before the match. He spoke too much. I just have to punish him. I have no other option.”
“Can you explain the lens signing?”
Sasha: “He said he would do… pic.twitter.com/XiZc1TToQX
— The Tennis Letter (@TheTennisLetter) October 29, 2025
Bublik signs the camera after beating Corentin Moutet at the Paris Masters
“On the way home”
— The Tennis Letter (@TheTennisLetter) October 29, 2025
Moutet, in conferenza stampa, ha voluto rispondere così: “Ora vivo a Dubai, non a Parigi. Ho cercato di concentrarmi su me stesso. Non credo fosse una questione personale. Gli piace prendere in giro i giocatori. Non so cosa vi aspettate da me. Alcuni parlano, altri no. Immagino che lui faccia parte della prima categoria. Ama scontrarsi verbalmente con le persone. Non mi piace questo genere di cose. Quando le cose vanno oltre le parole, so come si comportano le persone e so che tipo di personaggio è, a prescindere da quello che viene mostrato dai media. Quindi non serve a niente parlare dietro il microfono. È abbastanza bravo da farlo da solo. Lo lascerò fare a lui“.

