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Giro d’Italia 2025, le anticipazioni sul percorso. Partenza dall’estero, più spazio al Sud

Il Giro d’Italia 2026 scatterà sabato 9 maggio e si concluderà domenica 31 maggio, la partenza dalla Bulgaria è già stata ufficializzata e dunque la Corsa partirà nuovamente dall’estero dopo il via dall’Albania che ha caratterizzato l’ultima edizione. Si parla di tre frazioni nell’Est Europa, con il coinvolgimento della capitale Sòfia, ma anche di altre città di primaria importanza come Plovdiv, Burgas e Veliko Tarnovo.

Gli organizzatori di RCS Sport non dovrebbero chiedere un giorno in più di calendario UCI (sarebbe tra l’altro necessario una deroga al regolamento dell’Unione Ciclistica Internazionale) e dunque si opererà un trasferimento rapido verso l’Italia senza utilizzare una giornata di riposo. Si vocifera di una ripartenza del Sud, con una candidatura abruzzese caldeggiata dalla stampa locale oppure uno scenario napoletano, dopo i successi riscossi dal capoluogo campano negli ultimi anni.

Sono arrivate anche un paio di candidature ufficiali a livello istituzionale come quelle di Bellaria Igea Marina (in provincia di Rimini) e di Spoleto, ma verosimilmente la cittadina romagnola e la località umbra verranno prese in considerazione per delle frazioni successive. La stampa locale, sempre ben informata sulle trattative dei vari comuni per ospitare la Corsa Rosa, dà ormai per fatta la Viareggio-Chiavari (dalla provincia di Lucca a quella di Chiavari) a cui seguirebbe una partenza da Imperia.

Ci si potrebbe puoi muovere verso Est, con l’Emilia-Romagna ancora coinvolta: la zona del piacentino sembra in pole position, con la suggestione delle dure salite della Sella dei Generali e del Passo di Santa Barbara. FriuliOggi ha poi fatto notare un aspetto interessante: l’amministrazione locale ha stanziato 8 milioni di euro per interventi sulla viabilità connessi al passaggio del Giro d’Italia nel 2026 tra Pordenone e Udine, dunque va da sé che il gruppo passerà da quelle zone dopo essere transitato in Veneto, con la provincia di Belluno particolarmente interessata (tappone dolomitico nell’Agordino?).

Si vocifera anche di uno sconfinamento in Svizzera prima di un potenziale arrivo a Varese, anche se la tappa potrebbe essere invertita, come dichiarato dal sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca a LuinoNotizie. Prima di questa frazione ci potrebbe essere un arrivo per velocisti a Busto Arsizio e potrebbe essere seguita da una giornata in Piemonte, a precedere l’avventura in Valle d’Aosta, abbastanza delineata: chiusura a Breuil-Cervinia, con le coperture già previste dall’amministrazione locale.

Ultima tappa a Milano o a Roma? Il capoluogo lombardo è ben intenzionato, come avevano già dichiarato Urbano Cairo e il sindaco Giuseppe Sala all’Ansa, ma la Capitale è ormai abituata a ospitare la chiusura: si arriverà a una mediazione, con entrambe le città protagoniste ma non nella domenica conclusiva?

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