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F1, promossi e bocciati GP Messico. Norris e Bearman, che weekend! Piastri nuovamente respinto

Terminato il festoso Gran Premio del Messico, che nonostante l’assenza di Checo Perez resta un evento folkloristico e pittoresco in virtù della sua collocazione, a ridosso della sentita ricorrenza del Giorno dei Morti, andiamo a vedere chi sono i promossi e i bocciati dell’appuntamento centroamericano.

PROMOSSI

NORRIS Lando (McLaren) – Un weekend sontuoso, quello di cui aveva bisogno per rilanciarsi nella rincorsa al titolo iridato. Sovrasta il compagno di squadra sin dal venerdì, incide in qualifica dove troppo spesso ha sofferto e poi domina la gara da un capo all’altro. Si prende la vittoria, la prima dall’Ungheria, e soprattutto la leadership nel Mondiale. Sontuoso.

LECLERC Charles (Ferrari) – La fortuna aiuta gli audaci, si suole dire. Ebbene, la virtual safety car che nel finale gli ha permesso di salvare la piazza d’onore dal ritorno di Max Verstappen, evidentemente, è stata un premio del karma. Il monegasco ha disputato un fine settimana sontuoso, portando la SF-25 oltre ai suoi limiti, conseguendo il miglior piazzamento della stagione, eguagliando quello di Montecarlo. Bravo.

BEARMAN Oliver (Haas) – Il migliore fra quelli che hanno corso con la strategia delle due soste, il suo quarto posto è un risultato eccezionale. D’accordo, la Haas ha preparato l’appuntamento messicano con un’evoluzione alla propria monoposto, ma il giovane britannico è stato sensazionale, dimostrando di poter avere un futuro da protagonista. Di rosso vestito?

VERSTAPPEN Max (Red Bull) – Non si è perso d’animo nonostante una qualifica sofferta e una partenza molto difficile. Alfine è arrivato sul podio, a dimostrazione di come non abbia alcuna intenzione di abdicare. Certo, il distacco dal duo papaya non è banale, ma per il momento resta lo spauracchio temuto dal Team di Woking, che non può ancora dormire sonni tranquilli. Irriducibile.

BOCCIATI

PIASTRI Oscar (McLaren) – Spento, in sofferenza ormai da settimane e non più leader del Mondiale, come se contro le barriere di Baku non si sia danneggiata solo la sua McLaren, bensì anche la sua fiducia in sé stesso. L’auto si ripara rapidamente, bastano i pezzi di ricambio. L’animo, invece, è una faccenda ben più complicata e articolata. È ancora il lotta per il titolo, ma ora appare il più debole dei tre contendenti.

HAMILTON Lewis (Ferrari) – La penalità è meritata, se rapportata agli standard della F1 attuale. Che poi si viva un’epoca in cui fare “Bù!” a un avversario viene sanzionato, è un altro discorso e non lo scopriamo oggi. Però, per quanto si vede nel Circus contemporaneo, non si può lamentare. Ha perso un’occasione, c’è poco da dire. E ora sono 20 gare consecutive senza un podio da ferrarista…

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