L’Italia riabbraccia Asia D’Amato, la squadra si rinforzerà. Perotti deve contenere le emozioni. Come sono andati i Mondiali?
Il rilancio di una veterana di enorme spessore, la prima volta di un potenziale promessa, il debutto positivo di due atlete futuribili. L’Italia torna a casa con questo responso dai Mondiali 2025 di ginnastica artistica sul fronte femminile, a cui si era presentata senza particolari ambizioni di ottenere risultati impattanti e con l’intento di fare esordire della giovani in ambito iridato, sfruttando al meglio l’evento in anno post-olimpico riservato alle individualiste e senza il peso del team event, che tornerà in maniera perentoria il prossimo anno e che assegnerà già i primi pass per la prossima edizione dei Giochi.
D’altronde con l’assenza di due fuoriclasse come Alice D’Amato e Manila Esposito (non in forma ottimale), il recupero dagli infortuni di Elisa Iorio, Angela Andreoli e Martina Maggio, le criticità fisiche di Sofia Tonelli, non era a disposizione uno zoccolo duro della Nazionale capace di conquistare la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi 2024 e di dominare gli Europei nell’ultimo lustro. Il DT Enrico Casella si è prefissato il chiaro intento di avere a disposizione un mix di veterane e new entry lungo il cammino che condurrà alle Olimpiadi di Los Angeles e l’appuntamento più importante della stagione serviva proprio per iniziare il nuovo lavoro.
Le qualificazioni disputate sulla pedana di Jakarta erano state tutt’altro che impeccabili, ma poi la resa dei conti non è stata neanche così deficitaria e la trasferta in Indonesia potrebbe anche essere archiviata con una sufficienza. La nota più lieta? Il pieno recupero di Asia D’Amato: dopo due anni di inferno a causa degli infortuni, la 22enne genovese è tornata ai Mondiali a quattro anni di distanza dall’argento conquistato al volteggio in quel di Kitakyushu e ha conquistato un pregevole quinto posto nel concorso generale individuale. Ben tornata! La Campionessa d’Europa all-around nel 2022 si è ripresa il suo ruolo da prima attrice, tra l’altro non ancora al top della forma.
Nella finale all-around ha commesso degli sbilanciamenti alla trave e ha sporcato un po’ gli arrivi al corpo libero, ma c’è stato un momento al volteggio in cui abbiamo ben capito che Asia D’Amato è davvero tornata: il doppio avvitamento è stato praticamente al livello dei giorni di gloria e l’esultanza con cui lo ha accompagnato, emulata da coach Marco Campodonico, ha fatto capire che la molla era scattata definitivamente. E infatti sulle parallele asimmetriche è stata impeccabile, chiudendo così in una top-5 di spessore: seconda europea, dietro soltanto alla russa Angelina Melnikova (vincitrice).
Asia D’Amato potrà dunque essere nuovamente un riferimento in ottica squadra e sarà un rinforzo di indubbio valore per una formazione che punterà ad andare negli States per inseguire qualcosa di davvero importante. Una pedina di rilievo sarà anche Giulia Perotti, ma la 16enne piemontese dovrà inevitabilmente lavorare sulle proprie emozioni e sulla tensione di gara: le tre cadute tra staggi e dieci centimetri nel turno preliminare e la caduta sul doppio raccolto in chiusura della finale al corpo libero sono errori su cui intervenire per un talento che punta davvero a essere un fattore nei contesti più importanti.
La stessa azzurra ha ammesso che occorre intervenire su certi aspetti, perché nei grandi eventi (lo si era visto anche agli Europei in primavera) fatica a esprimere al meglio tutte le proprie potenzialità, che indubbiamente esistono visto che siamo parlando della Campionessa d’Italia nel concorso generale individuale (un mese fa si è lasciata alle spalle Asia e Alice D’Amato, non può essere un caso). L’atto conclusivo al quadrato, alla sua prima apparizione nella rassegna iridata dei grandi, va accolto con grande favore, ma allo stesso tempo vanno analizzati i tanti errori che l’hanno esclusa dalla finale sul giro completo a cui venivano ammesse ben ventiquattro atlete.
Se il percorso che andrà a intraprendere, misto ad alcune migliorie tecniche (occorre incrementare il livello del volteggio), allora Giulia Perotti potrebbe diventare un ottimo valore per questo gruppo. Chiara Barzasi è risultata la migliore italiana alla trave e alle parallele asimmetriche: era al debutto iridato, si riparte da qui con tanta voglia di crescere. Emma Fioravanti è purtroppo caduta al corpo libero in qualifica e al volteggio non è riuscita a esprimere al meglio i due salti: era la più giovane del gruppo, ci sarà modo e tempo per riprovarci.

