Zverev sull’Arabia Saudita: “Non sono un politico, se c’è un Masters 1000 lì, lo gioco”
Tra poche ore tornerà nuovamente in campo per affrontare l’olandese Tallon Griekspoor nei quarti di finale del torneo ATP 500 di Vienna. Alexander Zverev, nella conferenza stampa successiva al vittorioso match di ottavi contro Matteo Arnaldi, si è soffermato su diversi temi di sicuro interesse, compreso l’avvento dal 2028 di un torneo ATP Masters 1000 in Arabia Saudita.
Sul percorso in una stagione nella quale si è espresso al di sotto dei suoi standard di rendimento: “Considerando che la stagione non è stata delle migliori, ho comunque raggiunto quota 50 vittorie, quindi direi che è andata bene, e oggi sono contento di poter continuare”, ha detto il tedesco, orgoglioso dei suoi recenti risultati e di aver raggiunto questo traguardo in una stagione più noiosa che vivace“.
Su Tallon Griekspoor, suo avversario nei quarti di finale a Vienna: “Ha un servizio molto, molto buono, gioca in modo molto aggressivo. Contro giocatori forti, alza sempre il suo livello; ha già battuto molti giocatori eccellenti, e ha battuto anche me. Contro avversari più deboli, a volte fa fatica. I suoi risultati ti fanno chiedere cosa sia successo, ma contro giocatori di alto livello è molto efficace; quindi, mi aspetto una partita molto difficile“.
Sull’avvento di un torneo Masters 1000 in Arabia Saudita: “Se ci promettono che con i soldi del decimo Masters riacquisteranno tornei/settimane e quindi accorceranno la stagione, sarebbe fantastico per noi giocatori. Se la stagione si accorciasse di tre o quattro settimane e non dovessimo giocare fino a fine novembre o inizio dicembre, ma solo fino a metà novembre, sarebbe un’ottima idea. Se non facessero nulla con quei soldi e aggiungessero solo un torneo, sarebbe una bella storia, ma non avrebbe molto senso per la Top 10/Top 20. Spero che siamo sulla strada giusta“.
Sull’esperienza nel Six King Slam: “Per quanto riguarda l’Arabia Saudita, mi è piaciuta; mi è piaciuto molto essere lì. È un paese che sta facendo molto nello sport, ed è bello vederlo, ma vorrei anche che l’ATP facesse i prossimi passi: forse riacquistare alcuni dei tornei di fine anno o riorganizzarli, per avere una stagione più corta di tre o quattro settimane e una pre-stagione che non sia solo di quattro settimane, ma forse di otto. Sarebbe vantaggioso per tutti i migliori giocatori. Avere altre tre settimane di preseason sarebbe fantastico“.
Sull’aspetto politico legato all’arrivo del grande tennis in Arabia: “Sul piano politico, non è che il contesto sia sempre il migliore, ma stanno cercando di cambiare. Tre anni fa non c’ero, ma quest’anno sì, e mi è sembrato quasi un Paese nuovo. Non sono un politico. Se lì c’è un Masters 1000, lo gioco. Si giocano a Dubai o Doha da 30 anni e non credo che ci siano mai stati problemi. Posso parlare per quello che so, ovvero il tennis. L’ATP dovrebbe iniziare a usare quei soldi per restituire qualcosa ai giocatori“.

