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È tornata la Superlega: Verona ruggisce, Civitanova fatica ma vince, Milano rimonta da sogno

È tornata la Superlega, e con lei l’adrenalina che solo il grande volley sa regalare. Il campionato più bello del mondo ha riacceso i riflettori con una prima giornata degna di un film d’azione: muri, schiacciate, rimonte e cuori che battono all’unisono con la palla che danza sopra la rete. Verona e Piacenza hanno infiammato la serata inaugurale con due ore di spettacolo puro, Milano ha ribaltato l’impossibile al termine di un tie-break da brividi, Civitanova ha dovuto sudare per piegare la resistenza di una sorprendente Grottazzolina, mentre Padova e Cuneo hanno dato vita a una battaglia infinita, risolta solo all’ultimo respiro. Il pubblico è tornato protagonista, gli spalti hanno tremato e il campo ha parlato chiaro: la nuova stagione promette scintille, con giovani talenti in rampa di lancio, campioni navigati pronti a ribadire il proprio valore e partite che già profumano di scudetto. Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà un’annata da ricordare.

È subito Verona, è subito spettacolo con il duo “bum bum” Darlan e Keita, con Christenson e il campione del mondo Sani. La Rana supera 3-1 l’ambiziosa Gas Sales Bluenergy Piacenza dopo due ore di spettacolo puro, divertimento, potenza ma anche grande tecnica e tattica. C’era curiosità per vedere all’opera due delle squadre favorite per lo scudetto, forse le due outsider più accreditate assieme a Civitanova dopo le big Trento e Perugia.

Che sia una partita spettacolare si capisce da subito. Da una parte lo show di Keita e Darlan, dall’altra Bovolenta e Gutierrez a rispondere. Verona guadagna un piccolo vantaggio nella parte centrale del set e la mantiene fino al 25-22. Nel secondo set cambia tutto: Bovolenta sale in cattedra, Verona smette di ricevere e difendere con la puntualità del set precedente e la squadra emiliana domina vincendo 25-16.

Il terzo set è da incorniciare. Si gioca punto a punto, botta e risposta, Christenson inventa, Porro risponde: nessuno molla un centimetro. Botte da una parte e dall’altra. Keita fa — e in certi frangenti disfa — cercando a volte il colpo ad effetto. Verona arriva davanti in dirittura d’arrivo, Piacenza annulla ben cinque set ball e poi è il muro di Verona su Bovolenta, con palla che arriva da dietro in zona 4, a mettere a terra il 28-26 che indirizza la partita. La Rana quasi si scrolla di dosso la tensione e, dopo una prima fase equilibrata, nella parte centrale del quarto set fa la differenza. Piacenza, invece, cala al servizio e in attacco e i giochi sono fatti: 25-20 per Verona e 3 punti che lanciano i veneti.
Per la Rana 24 punti di Keita, 15 di Darlan, 8 per Cortesia e per un Mozic un po’ sottotono. In casa Piacenza 19 punti di Bovolenta, 16 di Simon, letale a tratti in battuta, e 14 per Gutierrez.

La Lube Civitanova rispetta il pronostico della vigilia e vince 3-1 un derby marchigiano spumeggiante contro una Yuasa Grottazzolina che manda subito un messaggio ai naviganti: anche quest’anno non sarà affatto facile affrontare la formazione di Ortenzi. È stata una partita a due volti: nel primo Civitanova ha letteralmente dominato, dal terzo in poi battaglia con gli ospiti che sono cresciuti in modo esponenziale e i padroni di casa che hanno dovuto raschiare in fondo al barile delle energie per riuscire a conquistare i 3 punti in avvio di stagione.

Primi due parziali, si diceva, a senso unico, con Civitanova che controlla senza problemi il match e vince 25-15 e 25-16. Basta un piccolo calo della squadra di casa a rimettere in gioco una Grottazzolina che fa leva su Fedrizzi e soprattutto su Magalini e mette in difficoltà i padroni di casa, accorciando le distanze (22-25). Nel quarto set Civitanova torna padrona del campo, stacca i rivali nel punteggio ma nel finale Grottazzolina recupera punto su punto e arriva fino al 24-23, ma sul terzo match ball Boninfante si affida a Nikolov che non sbaglia da zona 4, regalando il successo alla Lube (25-23). Per Civitanova 30 punti di uno straripante Nikolov, 13 per Loeppky, 11 a testa per Bottolo e Gargiulo.

Rimonta da urlo per l’Allianz Milano, che dopo 2 ore e 55 minuti di gioco supera 3-2 la Valsa Group Modena, che può mordersi le dita per un’occasione da tre punti gettata al vento. La squadra modenese parte bene, riesce in qualche modo a mettere le briglie allo spauracchio Reggers e, con Davyskiba in grande spolvero, vince 25-23 un primo set equilibratissimo. Nel secondo set Milano sembra quasi mollare la presa: Modena domina 25-17.

Sembra finita, ma nel terzo set cambia tutto. Reggers diventa inafferrabile e Recine alza il tiro, crescendo in tutti i fondamentali. L’Allianz vince 25-22 e riapre il match. Modena sembra tornare a volare nel quarto parziale ma la squadra di Piazza non molla, rimonta e trascina gli avversari ai vantaggi dove succede di tutto: set e match ball annullati, crampi per Reggers, difese e ricezioni al limite, fin quando Barbanti mette a segno il punto del 37-35 allungando il match. Nel tie-break parte meglio Modena (4-7) ma Milano non si perde d’animo, rimonta, piazza il sorpasso con Reggers sull’11-10 e non si ferma più fino al 15-11 che infiamma l’Allianz Cloud.

Due punti pesanti anche per la Sonepar Padova, che riesce ad avere la meglio 3-2 su una combattiva Acqua San Bernardo Cuneo, che torna a casa con un punto che nella corsa salvezza potrebbe rivelarsi prezioso. Partita che si gioca sul filo dell’equilibrio con i veneti che si aggiudicano 26-24 il primo set, poi subiscono il ritorno della squadra ospite che, guidata da Sedlacek, pareggia 25-21.

Nel terzo set si gioca ancora sul filo dell’equilibrio ed è ancora la Sonepar a trovare il guizzo vincente 25-22. Nel quarto set salgono in cattedra Zaytsev e Feral e Cuneo pareggia 25-20, trascinando i rivali al tie-break. L’equilibrio non si interrompe neppure nel quinto set, con Padova che parte forte (5-2) e riesce a gestire il vantaggio fino alla fine, imponendosi 15-13. Per i padroni di casa 22 punti per Masulovic e 14 a testa per il duo romagnolo di banda Gardini-Orioli. Per Cuneo 21 punti a testa per Feral e Sedlacek e 17 per Zaytsev.

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