Finale col botto in coppa del Mondo a Westmont: Douglass e McKeown riscrivono la storia, Ceccon secondo nei 100 dorso
Westmont ha chiuso la sua tappa di Coppa del Mondo nel segno dello spettacolo puro. L’ultima giornata nel sobborgo di Chicago è stata una festa di emozioni e record, con il pubblico americano trascinato da prestazioni destinate a restare negli annali. L’urlo più fragoroso lo hanno regalato Kate Douglass e Kaylee McKeown, due fuoriclasse che hanno riscritto la storia del nuoto mondiale: la statunitense con un formidabile 50”19 nei 100 stile libero, nuovo record del mondo e sigillo di una crescita inarrestabile; l’australiana con un 1’57”87 nei 200 dorso che ha fatto tremare l’acqua, limando di quattro centesimi il suo stesso primato.
La spedizione azzurra ha vissuto una giornata di buoni risultati con Thomas Ceccon, ancora protagonista: il veneto, già sul podio nei giorni precedenti, ha conquistato un bellissimo secondo posto nei 100 dorso in 49”60, unico acuto azzurro ma prova di solidità e classe. Dietro di lui, un’Italia che continua a crescere con Razzetti, Stefanì e Curtis, che hanno centrato l’accesso in finale e proseguono la loro crescita di condizione.
Secondo podio a Westmont e unico di giornata per l’Italia per Thomas Ceccon che chiude secondo i 100 dorso al termine di una gara di alto livello tecnico, con il tempo di 49”60, che conferma il veneto tra i migliori specialisti al mondo. L’azzurro ha costruito la sua prova con un avvio solido e una gestione equilibrata, restando sempre nella scia del magiaro Hubert Kós, protagonista di una prestazione di altissimo spessore. L’ungherese ha dominato dall’inizio alla fine, toccando in 48”78, miglior tempo mondiale stagionale e record personale in vasca corta. Ceccon ha difeso con autorevolezza la seconda posizione, respingendo il tentativo finale del polacco Kacper Stokowski, terzo in 49”95.
Buon quarto posto per Alberto Razzetti nei 400 misti, chiusi in 4’04”53 dopo una gara solida e in crescita nella seconda parte. L’azzurro ha tenuto un buon passo a delfino e dorso, perdendo qualcosa nella rana ma recuperando terreno nello stile libero finale. Davanti a lui dominio statunitense con Shaine Casas, primo in 3’57”41 grazie a un ultimo cento travolgente, e Carson Foster, secondo in 3’58”18 dopo aver provato a reggere il ritmo del connazionale. Sul podio anche il giapponese Tomoyuki Matsushita, terzo in 4’02”26, mentre più staccati hanno chiuso Litchfield, Smith, Schlicht e Henveaux.
Sesta piazza per Simone Stefanì nei 50 farfalla, chiusi in 22”43, a conferma della sua costante crescita internazionale. L’azzurro ha pagato una partenza leggermente più lenta rispetto ai migliori (0”71 di reazione), ma ha recuperato nella seconda parte di gara grazie a un’ottima frequenza e a una fase subacquea efficace, chiudendo a soli quattro decimi dal podio. La vittoria è andata al canadese Ilya Kharun, autore di una prestazione di alto livello in 21”69, tempo tra i più veloci dell’anno. Alle sue spalle lo svizzero Noè Ponti (21”80) e il canadese Finlay Brooks (22”09), completano un podio di altissimo livello. Più staccati Liendo, Teong, Carter e Tribuntsov, in una finale serrata.
Nei 100 stile libero che hanno una nuova padrona, Kate Douglass, autrice del nuovo record mondiale, tolto a Cate Campbell, settimo posto per Sara Curtis, al debutto stagionale dopo il trasferimento in Florida. L’azzurra ha chiuso in 52”33, mostrando una buona condizione e una progressione incoraggiante nella seconda parte di gara, nonostante una partenza leggermente inferiore alle migliori (11”84 ai 25 metri). Per lei si tratta di un rientro positivo in un contesto di altissimo livello tecnico, dominato da un’ottima Kate Douglass, autrice di un impressionante 50”19, nuovo record del mondo, con un passaggio a 23”88. Alle sue spalle l’australiana Mollie O’Callaghan (51”44) e l’olandese Marrit Steenbergen (51”56) completano un podio da Olimpiade. In una finale velocissima, Curtis ha confermato di poter competere stabilmente tra le big internazionali, avviando nel migliore dei modi la sua nuova esperienza oltreoceano.
Altro giro, altro primato mondiale. Kaylee McKeown riscrive la storia nei 200 dorso con un incredibile 1’57”87, nuovo record del mondo. L’australiana, già primatista e dominatrice della specialità, ha nuotato una gara perfetta dall’inizio alla fine: partenza esplosiva (27”93 ai 50 metri), virate precise e un ritmo costante che le ha permesso di migliorare di quattro centesimi il suo precedente primato. Alle sue spalle, una straordinaria Regan Smith ha nuotato in 1’57”91, nuovo record americano, restando incollata a McKeown fino all’ultima bracciata in uno dei duelli più spettacolari degli ultimi anni. Staccate le altre, con Miranda Grana terza in 2’01”96 davanti a Phoebe Bacon (2’02”13). Quinta l’altra australiana Hannah Fredericks, mentre Shkurdai, Kryger e White hanno completato una finale segnata dal livello tecnico eccezionale e da due prestazioni destinate a restare nella storia.
Dominio netto di Gretchen Walsh nei 100 farfalla, chiusi in 53”72 con una prestazione di straordinaria potenza e continuità. L’americana è partita fortissimo, virando ai 50 in 24”51 e mantenendo alta la frequenza fino all’arrivo, con un ultimo 25 da 14”90 che le ha permesso di staccare nettamente le avversarie. Alle sue spalle, l’australiana Alexandria Perkins ha confermato il proprio ottimo stato di forma chiudendo in 55”43, mentre la belga Roos Vanotterdijk ha completato il podio in 55”79 con una buona progressione nel finale. Quarta Olivia Wunsch (56”71), davanti all’irlandese Ellen Walshe e all’australiana Brittany Castelluzzo, entrambe sopra i 56”7.
Vittoria per Mona McSharry nei 50 rana con un eccellente 29”59, frutto di una partenza esplosiva e di una nuotata estremamente pulita nella fase subacquea. L’irlandese ha imposto il proprio ritmo fin dai primi metri, riuscendo a contenere il ritorno della israeliana Anastasia Gorbenko, seconda in 29”66, e della belga Florine Gaspard, terza in 29”70 dopo il miglior tempo di reazione (0”71). Gara molto equilibrata, con appena un decimo a separare le prime tre. Ai piedi del podio la canadese Sophie Angus in 30”12, mentre Skyler Smith e la giapponese Satomi Suzuki hanno condiviso la quinta posizione in 30”24. Chiudono Henrietta Fangli e Emelie Fast, entrambe oltre i 30”40.
Prestazione di alto livello dell’olandese Caspar Corbeau, che si aggiudica i 200 rana con un eccellente 2’01”68, tempo di alto spessore tecnico e ritmo impeccabile per tutta la distanza. L’olandese ha impostato la gara con autorità, passando in 58”03 ai 100 e mantenendo una seconda parte molto solida, con parziali sempre sotto i 16 secondi. Alle sue spalle, arrivo al fotofinish tra Carles Coll Marti e Shin Ohashi, separati da appena un centesimo: entrambi in 2’03”61, con lo spagnolo premiato per il secondo posto grazie a un’ultima vasca più incisiva. Quarto Joshua Matheny (2’03”77), costante ma mai realmente in grado di impensierire i primi tre. Più staccato Ippei Watanabe (2’04”70), seguito dall’australiano David Schlicht e da Yamato Fukasawa, mentre Ilya Shymanovich, come da copione, ha pagato il calo dopo un avvio rapidissimo.
Successo per Luke Hobson nei 200 stile libero, dominati con una prova di grande controllo tecnico e ritmo costante. Lo statunitense ha chiuso in 1’40”62, prendendo il comando già ai 75 metri e consolidando il vantaggio grazie a un eccellente passaggio ai 100 in 48”69. Alle sue spalle il connazionale Chris Guiliano (1’41”34) ha provato a restare in scia, ma non è riuscito a contenere la progressione finale di Hobson. Terzo Grant House in 1’41”52, protagonista di un ottimo finale in rimonta. Quarto Matthew Richards (1’42”03), apparso brillante solo nella prima parte di gara. Quinto posto ex aequo per Patrick Sammon e Lucas Henveaux (1’42”35), seguiti da Brooks Curry e Kieran Smith, più distanti. Hobson conferma così la sua crescita e si candida tra i protagonisti internazionali della distanza.
Nei 200 misti femminili la statunitense Alex Walsh domina la scena e vince con un eccellente 2’04”44, tempo di grande valore tecnico che le vale 933 punti. Dopo una partenza controllata, Walsh prende il comando già nella frazione a dorso, consolidando il vantaggio a rana grazie a un passaggio in 1’33”99 ai 150 metri, per poi chiudere con una frazione a stile libero molto efficace. Alle sue spalle la sempre più costante Anastasia Gorbenko (2’04”93) conferma il suo livello mondiale, autrice di un ottimo finale con l’ultimo 50 in 29”73, il più veloce del gruppo. Completa il podio la britannica Abbie Wood (2’05”73), regolare ma senza l’acuto necessario per insidiare le prime due. Quarta Ellen Walshe davanti alla sudafricana Rebecca Meder, mentre più staccate chiudono Freya Colbert, Mary-Sophie Harvey e la giapponese Mio Narita.
L’australiana Lani Pallister, come da pronostico, domina i 1500 stile libero con un autorevole 15’13”83. L’australiana impone ritmo e precisione sin dall’avvio (3’59”60 ai 400), poi mantiene parziali molto costanti attorno ai 15”3-15”5 e, pur attraversando una breve flessione nella parte centrale, torna a spingere negli ultimi 200, chiudendo con un 50 finale brillante (14”27). Dietro, la neozelandese Erika Fairweather nuota in controllo e si prende il secondo posto in 15’30”22, grazie a una progressione regolare e a un ultimo 100 in rimonta. Completa il podio la connazionale Caitlin Deans (15’42”18), brava a difendersi nella seconda metà. Quarta Mary-Sophie Harvey (15’49”06), quindi Molly Walker (15’58”43). La giovanissima slovacca Karolina Ann Valko chiude in 16’45”50, esperienza preziosa su una distanza durissima.
Nei 50 farfalla niente finale per due azzurri, Federico Burdisso, che affronta questa gara come scarico e ha chiuso 22mo con 23”52 e Leonardo Deplano che ha fatto segnare il 26mo tempo con 23”73. Finale sfiorata per un Lorenzo Mora comunque in crescita di condizione nei 100 dorso. Il modenese ha concluso al nono posto, primo degli eliminati, con il tempo di 51”62 a un solo centesimo dall’ottavo posto. Nei 200 rana 13mo posto per Massimiliano Matteazzi che ha concluso la sua prova in 2’10”44. Manuel Frigo ha chiuso in 23ma posizione le batterie dei 200 stile libero con il tempo di 1’45”80.