Il corpo di Laura Dahlmeier è sparito. Il padre Andreas: “Avremmo voluto recuperarla, ora è in pace”
La scorsa settimana, la prestigiosa testata giornalistica tedesca ‘Der Spiegel’ ha pubblicato un lungo reportage dedicato a Laura Dahlmeier, tragicamente deceduta in un incidente alpinistico a fine luglio. Si racconta il tentativo, avvenuto nel mese di settembre, di riportare in Baviera il suo corpo, che tuttavia è scomparso.
A parlare sono stati il padre Andreas, che mai si era espresso pubblicamente in precedenza, e l’alpinista Thomas Huber, messosi a capo della spedizione di recupero. “Avremmo voluto riportare Laura a casa” ha spiegato Andreas Dahlmeier. Alla luce di questa volontà dei familiari, Huber, grande amico della due volte campionessa olimpica di biathlon, si è incaricato di capitanare la ricerca, nonostante la teutonica avesse espressamente lasciato scritto di non voler mettere in pericolo la vita altrui in caso di incidente mortale.
“Siamo risaliti. Abbiamo ispezionato l’area dove è accaduto l’incidente con un cannocchiale e successivamente abbiamo inviato un drone per effettuare delle riprese, ma il corpo di Laura non c’era più. Non ci siamo sorpresi, perché era comprensibile potesse essersi spostato a causa di ulteriori movimenti rocciosi.
Allora abbiamo ispezionato tutti i crepacci alla base della parete, senza trovarla. Siamo anche entrati in una voragine di ghiaccio, correndo dei rischi che non avremmo dovuto correre, ma volevamo ritrovarla. Niente neppure lì. Non c’era più traccia di lei. Così abbiamo desistito” ha spiegato Huber.
Rendendosi conto della situazione, la squadra di recupero ha accettato il fatto che le spoglie di Laura siano finite chissà dove e non sia possibile recuperarle neppure rischiando. “Ora è in pace e sono sicuro che l’attenzione mediatica si spegnerà. Proprio come avrebbe voluto Laura” ha concluso Andreas Dahlmeier, a sua volta conscio del fatto che la figlia riposerà per sempre sul Laila Peak.