MotoGP, Marco Bezzecchi deve “pensare in grande” per diventare “grande” davvero!
Alle prime luci dell’alba di domenica 5 ottobre, c’era chi si chiedeva se Marco Bezzecchi potesse essere un pretendente al titolo iridato del futuro. Neppure un paio di ore dopo, gli stessi che si erano posti il quesito hanno ritenuto di averne trovato la risposta. Negativa, visto quanto combinato dal Bez nel Gran Premio d’Indonesia, durante il quale è stato vittima della sua stessa foga di recuperare dopo una brutta partenza.
Ebbene, per fortuna non siamo in tribunale e non si ragiona in termini giuridici. Quanto accaduto a Mandalika non rappresenta una sentenza, ma può viceversa essere un punto d’inizio. Perché, effettivamente, Bezzecchi ha delle qualità fuori dal comune. Se davvero il suo talento è superiore a quello di tanti altri colleghi, magari già più blasonati di lui, allora la rivoluzione regolamentare del 2027 può rappresentare una grande opportunità.
A logica, chi è più dotato dovrebbe adattarsi più in fretta e in maniera più produttiva alle nuove MotoGP. Private di tanti orpelli aerodinamici e di molti aiuti elettronici, le moto venture dovrebbero valorizzare il “manico” di chi è in sella. Tuttavia, un pilota non è solo polso. È anche testa, intesa come mente e capacità di saper fare la cosa giusta al momento giusto.
Bezzecchi, però, non deve aspettare il 2027 per avere una grande opportunità. Può esserlo anche il 2026, anno in cui potrebbe convincere definitivamente Aprilia a farne il cavallo su cui puntare per rincorrere il titolo iridato. Con Jorge Martin caduto in disgrazia, soprattutto in termini di fiducia nella sua figura e nelle ragioni che lo hanno portato a firmare con la Casa di Noale, imporsi come punto di riferimento interno al team porrebbe le basi per diventarne il perno nel nuovo corso del Motomondiale.
Affinché questo accada è però necessario maturare. Bez ha quasi 27 anni, non sono tantissimi, ma neppure pochi. Sinora non ha mai ragionato nella prospettiva di poter essere un Campione del Mondo, correva sempre per il successo di giornata senza osservare il lungo periodo o il disegno più ampio.
Può essere giunto il momento di farlo, partendo già da questa fine di 2025. Un finale di stagione vigoroso è quanto di meglio ci può essere per abituarsi a pensare in grande. Sarebbe questo il primo passo per diventarlo davvero, “grande”.