MotoGP, i piloti italiani riconquisteranno Phillip Island? Da feudo tricolore è diventato circuito nemico!
Esiste un dato eclatante relativo al Gran Premio d’Australia di MotoGP. Si tratta di un contesto dove i piloti italiani non vincono da tempo immemore. Addirittura, per trovare l’ultima affermazione di un centauro nato nel nostro Paese, si deve tornare al 2014, quando Valentino Rossi conseguì il suo sesto e ultimo successo nell’iconografico autodromo down under.
Attenzione però, perché quel trionfo del Dottore è arrivato post litteram, essendo slegato da qualsiasi sequenza. A conti fatti, dal 2007 in poi, l’Inno di Mameli è risuonato al termine della gara di MotoGP solo in quell’occasione. Dunque, una volta su sedici! Siamo di fronte a un’autentica anomalia, nonché a un clamoroso e improvviso ribaltamento rispetto al passato.
D’accordo, Rossi è stato un serial winner, pertanto non sorprende che tra il 2001 e il 2005 abbia inanellato una striscia di cinque vittorie consecutive. Cionondimeno, quel filotto è contornato da tutt’altro che scontate affermazioni altrui. Nel 2000 primeggiò Max Biaggi, mentre nel 2006 si impose Marco Melandri. Indi per cui, l’Italia ha festeggiato ben 7 volte di fila con tre uomini diversi.
Poi, all’improvviso, il vuoto. C’è stato il regno sessennale di Casey Stoner (altro che… nemo propheta in patria sua!), a cui è seguita un’egemonia spagnola, diluita però da successi occasionali firmati dal britannico Cal Crutchlow e dal francese Johann Zarco (che prima di quel giorno mai era passato per primo sotto la bandiera a scacchi della classe regina).
Italiani? Più nulla, neppure per caso. La generazione corrente ha trionfato in ogni dove, eccezion fatta per Phillip Island. Il conto delle vittorie diviso per nazionalità dice Australia 9, Italia 8 e Spagna 8. Se però si fosse effettuata la stessa graduatoria nel 2006, la situazione sarebbe stata ben diversa.
Da feudo de “Il Tricolore”, il tracciato edificato nei pressi di Ventnor si è tramutato in habitat ostile. Il 2025 vedrà un nostro connazionale imporsi e spezzare un’astinenza che dura da 11 anni? Alle prime luci dell’alba di domenica 19 ottobre la risposta, nella speranza sia… un’alba azzurra!