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Matteo Borsani: “A Los Angeles ci penso, punto in alto e non mi accontento. Quell’X contro Ellison…”

Matteo Borsani è il nome nuovo del tiro con l’arco: ha conquistato la medaglia d’oro nel field ai World Games e poi si è fermato al quarto posto ai Mondiali di ricurvo, riuscendo a eliminare due big assoluti come Matteo Nespoli e Brady Ellison prima di perdere la semifinale contro Marcus D’Almeida e il match per la medaglia di bronzo contro Kim Je Deok. Il 22enne lombardo ha un futuro roseo davanti a sé e può fare sognare gli appassionati italiani lungo il cammino che conduce alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.

Matteo Borsani è stato ospite dell’ultima puntata di OA Focus, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Prima dei World Games, forse il risultato più bello è stato ai Campionati Italiani indoor di quest’anno, dove ho fatto il mio record personale di 595 su 600, che è un ottimo risultato secondo me. Vengo da Cerro Maggiore, un piccolo paesino vicino a Milano. Il tiro con l’arco non è stato il mio primo sport, ho fatto molti anni nuoto e molti basket, poi a un certo punto papà mi ha proposto un altro sport perché voleva provarlo anche lui: è stato amore a prima vista, anche se all’inizio i risultati erano disastrosi. Mi ha appassionato e sono andato avanti, fino a ottenere qualche risultato“.

L’azzurro ha poi proseguito, soffermandosi sugli ultimi risultati e sul passaggio alla Nazionale maggiore:La medaglia dei World Games era il primo dei due obiettivi dell’anno, ci stavo girando attorno a tre-quattro mesi, era molto bella e la volevo. Papà e mamma hanno creduto in me, mi vengono a vedere se sono vicino, dall’altra parte del mondo ancora no. I grandi li avevo già visti in campo gara, li vedevo da lontano e dicevo “magari un giorno ci arrivo anche io”. Poi ho iniziato a fare i primi raduni insieme e da lì ho detto “voglio batterli”. Non ci sono state difficoltà nel passaggio dalle giovanili alle seniores: le giovanili sono belle, ma già da piccolo volevo puntavo ad andare in alto perché non mi accontento“.

Grande gioia per il trionfo ai World Games nel tiro di campagna:Una bellissima emozione. Sono arrivato molto preparato a questa competizione, già dai tiri di prova ero bello presente. Durante il primo giorno di gara non capivo perché le frecce andavano su e giù, c’è stato un problema tecnico con l’arco. Durante una prova ho riaggiustato tutto e nella seconda parte ho fatto 208 su 216, che è un punteggio molto alto, forse non l’ha mai tirato nessuno nel ricurvo“.

Sui Mondiali, chiusi al quarto posto dopo un cammino esaltante:Nella  sfida contro Brady Ellison ai quarti volevo vincere, sapevo che avevo le potenzialità perché quella mattina ero in forma. Ho provato il più possibile, finché ce l’ho fatta. La mia freccia migliore del 2025? Lo shoot-off contro Ellison, dove ho fatto X“.

Alle Olimpiadi di Los Angeles 2028 ci sarà spazio solo per otto squadre, Matteo Borsani si è soffermato sul cammino verso i Giochi: “Sono molto sul ‘qui ed ora’, ma quello sarebbe un sogno: si punta a quello, ma si rimane sul ‘qui ed ora’. Le squadre saranno meno, vedremo quali saranno gli eventi qualificanti perché non è ancora uscito nulla. Se mi sogno con una medaglia d’oro olimpica o come numero 1 del ranking? Prima 1° nel ranking mondiale e poi l’oro olimpico, è più facile arrivare primo nel ranking. Non è vero che sei primo se sei favorito, fino al decimo sono tutti molto forti e ogni freccia è a parte“.

Un riquadro su Borsani fuori dal campo gara: “Sto studiando per fare l’esame di finanziere e gestione dell’impresa sportiva ed economia all’Università. Spero di fare come Michele Frangilli che ha fatto i minimi della Nazionale a 50 anni. Sono una persona tranquilla, a tratti insicura e a tratti molto sicura, dedita all’obiettivo e non si distrae quasi mai. Quando non mi sento sicuro? In allenamento quando le cose iniziano a non quadrare e mi parte qualche dubbio, ma poi una soluzione si trova“. Prossimo obiettivo? “Fare il mio record indoor e partecipare alle gare di Coppa del Mondo, un podio non sarebbe male“.

CLICCA QUI PER L’INTERVISTA A MATTEO BORSANI

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