Monaco sicuro: “Sinner ha ritrovato ritmo al servizio, così è un altro giocatore. Difficile il ‘pacco’ agli arabi…”
Guido Monaco ha analizzato la vittoria di Jannik Sinner al torneo ATP 500 di Pechino durante l’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Prestazione ai limiti delle perfezione, ma sono rimasto molto impressionato da Tien: sapeva di dover giocare a un ritmo altissimo e lo ha fatto bene, il 6-2, 6-2 ci sta e la differenza era evidente, ma forse il punteggio è severo perché Tien ha tenuto bene il campo. Ha un ottimo timing sulla palla, ha classe da vendere, ha una capacità di anticipo… Ha 6-7 mesi in più di Fonseca ed è davanti a lui, per darvi la dimensione che non è uno normale. Avrebbe dovuto perdere da Musetti e Medvedev in un mondo normale, ha tenuto il campo contro un Sinner devastante. La palla gli esce dalle corde che è una meraviglia, è uno spettacolo del tennis. Sta bene lì, è maturo nello stare in campo“.
Il forfait di Carlos Alcaraz alla vigilia del Masters 1000 di Shanghai ha creato scompiglio nel tabellone, ma come si può ovviare al problema in caso di rinunce di teste di serie all’ultimo minuto? “Vedo due problemi: il primo è la congestione del calendario: non esiste che mentre finisce un torneo ne inizi un altro. Gli organizzatori dovevano tenerlo in conto, visto che Alcaraz e Sinner erano in campo con degli acciacchi, quindi il rischio di un forfait c’era. Bisognerebbe cambiare 32 nomi, visto che vai a scalare tutto di uno. La parte alta diventa terreno di conquista per tanti giocatori in crisi, c’era già una disparità che ora viene amplificata. Fare scalare di uno non è impossibile, ma cambiare 32 nomi non sarebbe top a livello di immagine, come non è il top avere il numero 1 che si ritira alla vigilia del torneo. Il ritiro di Alcaraz è perfetto per preservarsi in vista del finale di stagione“.
Alcaraz ha rinunciato all’evento dopo aver giocato la Laver Cup e aver vinto il torneo ATP 500 di Tokyo: “Vedremo che fine farà la Laver Cup e che spessore potrà avere. Il Six King Slam è una stonatura, messa in calendario in quel momento della stagione con tutti quei soldi. Vedere il numero 1 che rinuncia a un 1000 e poi va a giocare lì…. Quando hai due fenomeni che arrivano sempre in fondo è inevitabile che ci siano delle rinunce, lo ha fatto anche Sinner. Non puoi rinunciare a degli ingaggi, il tennis è mosso dai soldi: trovare un equilibrio tra preservarsi, tornei importanti e salvaguardare l’azienda non è facile. Sinner dopodomani dovrà giocare: non so se gli daranno un giorno in più, ma non credo, e il rischio di perdere anche Sinner era concreto. Devi lasciare più spazio tra questi tornei“.
Sulla programmazione di Sinner nelle prossime settimane: “Lui ha quei tre mesi di inattività, che possono in qualche modo permettergli di provare a fare un finale di stagione molto intenso, come poi ha sempre fatto negli ultimi due anni. Poi è chiaro che se sei stanco, sei stanco. Vediamo come va a Shanghai, se arriva in fondo e magari accusa qualche problema, non è detto che vada al Six Kings Slam. Lì però ci sono soldi pesanti che non sono solo l’ingaggio, è il rapporto con un Paese che poi diventerà temo centrale anche nel tennis, con cui possono fare affari, sponsorizzazioni e quindi ci deve essere il management di Sinner che deve tenere dei rapporti di un certo tipo. Il pacco all’ultimo momento, se non c’è un infortunio ovviamente grave, difficilmente glielo fa“.
Sul salto di qualità del servizio di Sinner da New York a Pechino: “Sicuramente si è sciolto, ha ritrovato ritmo, ha ritrovato precisione, l’ha detto anche lui. Poi quando funziona così il servizio, ovviamente sei un giocatore diverso. È un qualcosa di origine mentale secondo me. Hanno fatto degli interventi che lui non aveva assimilato a New York e quindi spesso andava fuori tempo, non era tanto la percentuale, è che a volte sbagliava di due metri o tirava sotto la rete, si lanciava la palla avanti, ha perso proprio un po’ ritmo perché secondo me aveva in testa un po’ troppe cose per questi piccoli cambiamenti che poi comunque non gli hanno impedito di andare in finale ed essere l’unico che ha strappato un set ad Alcaraz“.