Ambesi si sfoga: “Viene sottovalutato quello che sta facendo Sinner. Al momento è work in progress”
Massimiliano Ambesi si è soffermato sull’annata agonistica di Jannik Sinner durante l’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Credo che ci sia una sottovalutazione generale di quanto sia stato fatto da Sinner in questa stagione. Nel momento più alto della sua parabola viene fermato, ripartire dopo mesi di assenza non era banale, lui ha fatto più del suo perché ha giocato sette finali su otto tornei disputati, ha trovato un avversario solido che ha potuto acquisire certezze senza avere interruzioni nel suo percorso agonistico, ma lui è sempre stato lì. Negli ultimi 14 mesi ha perso una volta da Bublik e poi contro Alcaraz, gli altri non hanno vinto neanche una partita“.
Il telecronista di Eurosport ha analizzato anche il successo nella finale del torneo ATP 500 di Pechino contro lo statunitense Learner Tien: “La vittoria di Pechino gli consente di guadagnare qualcosa in autostima, c’è un’iniezione di fiducia di un certo rilievo dopo i dubbi che aveva avuto dopo aver perso la finale degli US Open. Il servizio ha dato risposte di un certo rilievo, perché è stato fondamentale per venire fuori dalla partita con de Minaur. Sicuramente è un giocatore in work in progress, che sta cecando di ritrovare alcuni automatismi che per vari motivi ha smarrito. Ha affrontato questo torneo non al top della condizione, sfido chiunque a scendere in campo con problemi intestinali. Direi un buon Jannik Sinner, che può guardare con fiducia a Shanghai. Tien è un giocatore che consente a Sinner di restare in comfort zone, ma sono mesi che Tien disegna tennis anche in occasione di partite perse. Ha fatto vedere qualcosa in più di Fonseca nel suo percorso di crescita“.
L’esperto di tennis è poi stato duro sulla cancellazione dello spagnolo Carlos Alcaraz dal tabellone del Masters 1000 di Shanghai, alla vigilia dell’evento e dopo aver vinto il torneo ATP 500 di Tokyo: “Non è possibile che un giocatore si ritiri due giorni prima di Shanghai, dopo aver vinto una finale e a tabellone già compilato, perché falsa il torneo. Non è possibile che una parte del tabellone rimanga sguarnita come accade a Shanghai, ci deve essere un sistema di tutela interno. Non è possibile che nella parte bassa abbiamo 1, 3, 4, 5 e dall’altra parte Musetti zoppo (vedremo come starà), de Minaur e Zverev. Così il gioco non funziona, se c’è un ritiro di quel tipo bisogna trovare il modo per scalare di una posizione tutte le teste di serie per un torneo di equità e correttezza, se mi dite che ha funzionato sempre così nel tennis allora ha funzionato di m****. Alcaraz è andato alla Laver Cup che è un’esibizione, e infatti il discorso Alcaraz-Fritz è stato messo al giusto posto, gioca qui e poi rinuncia: c’è qualcosa che stona. Il giocatore è libero di fare quello che vuole, ma credo che ATP debba interrogarsi sul calendario attuale, perché con tutta evidenza si stanno creando delle problematiche. Io da organizzatore avrei le palle che mi girano“.
“Tra Tokyo e Pechino abbiamo avuto una lunga serie di problemi fisici che hanno riguardato tanti big, perché i ritiri non sono stati pochi. Anche Alcaraz e Sinner hanno avuto i loro piccoli problemi totalmente differenti, perché Alcaraz ha avuto un incidente di natura traumatica, mentre Sinner è qualcosa di diverso, però questo è un altro tema. Il tema è che effettivamente questi tanti impegni portano ad avere problemi fisici“, aggiunge Ambesi.
Sull’ottimo rendimento dell’azzurro a Pechino con la prima di servizio: “Il tema tecnico degli ultimi sette giorni resta il servizio di Sinner. Lo avevamo lasciato a New York con determinate percentuali ed una difficoltà, qui lo lo ritroviamo ai primi turni con percentuali alte, ma con una realizzazione di punti non eccezionale. Poi però quando contava la battuta è diventata veramente un’arma letale, infatti le palle break annullate a De Minaur con la prima sono state un’infinità“.