Jasmine Paolini fuori ai quarti a Pechino. Lotta bellissima e amara con Anisimova
Una delle partite più belle, per qualità complessiva, della stagione 2025 in tema di circuito WTA finisce nelle mani di Amanda Anisimova. Jasmine Paolini non riesce a raggiungere la semifinale al WTA 1000 di Pechino, ed è la prima volta che la toscana perde ai quarti in questa stagione, alla sesta occasione. Sarà derby USA tra Anisimova e Coco Gauff in semifinale; rivedremo invece la numero 1 d’Italia in doppio, dove da giorni è in semifinale senza giocare assieme a Sara Errani per forfait della coppia Rakhimova/Siegemund. Per la giocatrice del New Jersey c’è anche la qualificazione alle WTA Finals.
Già dai primi game si vede il tema tattico della partita più evidente: ognuna delle due cerca, in qualsiasi modo, di togliere il tempo all’altra fin dalla risposta. Per Anisimova questo vuol dire togliere a Paolini la possibilità di tessere la sua ragnatela specie di dritto, per l’italiana significa non esporsi alle bordate dell’americana, che quando entrano in campo hanno tutto per essere letali. Il canovaccio di buona parte del set d’apertura è proprio questo, anche se per sei giochi di palle break non se ne vedono. Quella che si vede, però, è una qualità tennistica di prim’ordina. La prima ad avere chance è Anisimova, che con un paio di ottimi rovesci va di forza a togliere la battuta a Paolini. La finalista degli ultimi due Slam, poi, recupera da 15-40 per salire sul 5-3, poi è Jasmine a risalire dal 15-30 per tenersi viva nel set. Tanto le basta, perché sul 4-5 Anisimova inizia a regalare di tutto, incluso il 5-5. Qui c’è un’autentica battaglia infinita: 0-30, due palle break, ma c’è anche tanta difesa di Paolini nel salvarsi e nel forzare il tie-break. Nei primi tre punti l’americana perde totalmente il rovescio, e quel doppio minibreak Jasmine lo usa come margine di sicurezza per arrivare fino al 7-3 con il quale si porta avanti.
Dopo tanta altissima qualità nel set iniziale, Paolini è la prima ad avere un momento di calo d’intensità: i colpi fanno meno male e Anisimova può affondare con la sua potenza da fondo, avendo a disposizione entrambi i colpi per riuscirci. L’azzurra ha comunque di che recriminare, perché nel secondo gioco si trova 40-0, viene recuperata e subisce il break (ma, va detto, sono molti i meriti della giocatrice del New Jersey, che pesca vincenti da ogni dove e con tutti i colpi). La numero 3 del seeding resta molto aggressiva, soprattutto in risposta, ed è proprio con questa, anzi tecnicamente di rovescio, che va a prendersi il 4-0, Paolini, comunque, resta con la testa nel parziale, gioca un paio di gran risposte e recupera uno dei due break, andando pure vicina a riprendersi il secondo, ma arriva lo stesso il 5-2 da parte di Anisimova. Di qui in avanti non ci sono più reali occasioni per rientrre e così arriva il 6-3 da parte dell’americana: si va al terzo in quella che sta già diventando una delle partite dell’anno sul circuito WTA.
Anisimova è velocissima a cogliere il break in apertura di terzo set, ma per Paolini non è ancora il tempo di dire addio, anzi. Ci sono due chance di recupero immediato, ed è il nastro a respingere il dritto dell’americana per concretizzare l’1-1. La numero 3 del tabellone è costretta ai vantaggi anche sul 2-1 per l’azzurra, poi Jasmine prima salva due palle break sul 3-3 e poi, sul 40 pari, indovina un punto incredibile dopo aver spinto tanto di dritto, chiamato a rete l’avversaria e trovato un gran passante. L’ottavo game sarebbe da tramandare ai posteri per tutto quello che succede. L’italiana è sempre in spinta, guadagna sei chance di break con altrettanti punti di qualità ogni volta superiore (incredibile l’arrivo alla quinta con un punto senza respiro chiuso da un rovescio vincente di Jasmine). Ogni volta, però, la statunitense riesce a pescare dal cilindro una spinta forse più forte di quanto si sia visto nel match, e riesce a salvarsi. Sul 4-4 Paolini va 30-0, ma ci sono un paio di errori difficili da digerire, che consentono ad Anisimova di trovare un break di enorme importanza con un’altra delle bordate di dritto che la caratterizzano. All’americana, a questo punto, semplicemente entra tutto, e chiude a zero l’ultimo gioco dopo due ore e 47 minuti.
Non c’è molto da dire: si tratta di uno dei match dell’anno a prescindere da numeri, cifre, percentuali e quant’altro. Un confronto nel quale Anisimova per la prima volta infila due vittorie in rimonta in un 1000. Si può dire davvero pochissimo a Paolini, che con questa forma merita senz’altro di avere un posto alle Finals di Riad. Lei ed Elena Rybakina ci arriveranno divise da appena 65 punti, ed è sostanzialmente il loro il duello che interesserà tutto questo finale di stagione.