Stefano Mei risponde a Palmisano: “Non faccio figli e figliastri, c’è meritocrazia nell’atletica”
All’indomani del duro sfogo via social di Antonella Palmisano nei confronti della FIDAL, non poteva mancare la risposta del presidente federale Stefano Mei. La marciatrice pugliese, campionessa olimpica a Tokyo 2021, aveva accusato la Federazione italiana di mettere pubblicamente in secondo piano i suoi risultati tra cui il recente argento conquistato ai Mondiali di Tokyo nella 35 km.
Nello specifico, Palmisano non compariva tra le foto dei medagliati azzurri dell’ultima rassegna iridata in un post promozionale della FIDAL verso i Campionati Europei di Birmingham 2026. “Antonella mi ha chiamato ieri per dirmi che c’era questo problema. Io non me ne ero accorto ed in effetti tra i tanti volti non c’era il suo. Era però un post originario di Birmingham che abbiamo preso in default, senza guardare. Non c’era alcuna intenzione da parte nostra, l’ho fatto levare subito e segnalato a chi di dovere, tanto che è stato cambiato. Più di così non posso fare“, dichiara Mei a Italpress.
“Non mi sono mai sognato di fare figli e figliastri. C’è meritocrazia nell’atletica, ma le medaglie dello stesso colore sono tutte uguali. Da questa polemica mi tiro fuori, per me il problema non esiste, poi non posso comandare media o sponsor. Anche a me, quando correvo i 10.000, mi giravano le scatole quando c’era più attenzione sui cento metri“, aggiunge il presidente della FIDAL.