Antonio La Torre: “Furlani e Battocletti stimolo per gli eroi feriti, vogliamo avvicinarci agli USA. Velocità? Annus horribilis”
Antonio La Torre ha tracciato il proprio bilancio sui Mondiali 2025 di atletica, individuando tre parole di riferimento nel corso della conferenza stampa conclusiva svolta a Tokyo: “Consistenza, profondità e futuro. Se l’Olimpiade di quattro anni fa a Tokyo era stata l’ispirazione, adesso ci sono due nuovi leader come Furlani e Battocletti per fungere da stimolo agli eroi feriti che non vogliono arrendersi. Un campione Mattia che ha marcato il territorio nel lungo e Africa contro Nadia nel mezzofondo, impensabile fino all’anno scorso. L’Italia conferma il ruolo di leader tra le nazioni europee, ma siamo ambiziosi e vogliamo avvicinarci agli Stati Uniti che qui hanno lanciato un messaggio inequivocabile in vista dei Giochi di Los Angeles 2028”.
La rassegna iridata della spedizione tricolore si chiuderà con la 4×400 femminile, unica rappresentante del Bel Paese nella domenica che farà calare il sipario sulla capitale giapponese: “Con la 4×400 femminile possiamo arrivare al record di punti che è di 63 nell’edizione di Goteborg 1995. In terza frazione correrà Eloisa Coiro, per sfruttare la sua combattività e le sue capacità di resistenza, al posto di una splendida Alessandra Bonora. La maledizione dei quarti posti di Parigi quest’anno è rappresentata dai pochi millesimi per Lorenzo Simonelli, o dai pochi centesimi per Francesco Pernici, che li hanno separati dalla finale. C’è stato il record italiano di Edoardo Scotti nei 400 per dare la scossa a un settore in cui dovremo rivedere qualcosa”.
Un passaggio sulle delusioni e su Marcell Jacobs: “Le lacrime di delusione di Nadia Battocletti due anni fa a Budapest ora sono diventate lacrime di gioia: ho la convinzione che potrà succedere anche per Larissa Iapichino. Dal punto di vista logistico, stavolta il campo di riscaldamento era lontano dallo stadio ma il nostro staff è stato prezioso anche per questo, dimostrando quanto sappiamo concepire l’evento prima dello svolgimento. La partecipazione entusiastica di Marcell Jacobs alla staffetta dice tanto, anche se siamo di fronte a una riflessione profonda che riguarda la sfera umana di chi si trova di fronte a una scelta di vita importante, bisogna aspettare che maturi la decisione e il percorso va rispettato, ma sono rimasto colpito dalla sua serenità interiore. È rara la sua onestà nei confronti di se stesso e degli altri, ci sta pensando da più di tre mesi, ma credo che la sua presenza in campo da leader vero ci potrebbe aiutare tanto nel passaggio generazionale”.
Il Direttore Tecnico non si nasconde sulle difficoltà mostrate dalla velocità, unico settore a non essere andato a medaglia: “Non abbiamo un altro Jacobs, al maschile non c’è un corrispettivo della quindicenne Kelly Doualla con quelle potenzialità. È un ‘annus horribilis’ nella velocità per una concomitanza di infortuni, senza quell’imprevisto la 4×100 sarebbe andata in finale. Da parte di Jacobs in batteria c’era rimpianto ma anche consapevolezza: è questo che è cambiato, niente alibi. Non è stato un contatto volontario, ma non ci hanno mostrato le immagini. Si sono visti ottimi risultati nella velocità negli ultimi quattro anni, qui non è andata bene: sarà necessario approfondire le cause e proviamo a immaginare cosa potrà essere la staffetta femminile con Dosso e Doualla al loro meglio. Da tifoso, ancora prima che da direttore tecnico, non posso pensare a una velocità italiana senza Jacobs e Tortu il prossimo anno”.
In chiusura un quadro dettagliato su altri aspetti: “Spero che la medaglia di Dallavalle possa scuotere altri, ad esempio Sibilio: ci sarà da ragionare sull’opportunità di uscire dalla comfort zone. La finale nel martello di Sara Fantini assume valore doppio, una conferma di carattere perché affrontava un passaggio delicato per l’infortunio. Nella maratona Aouani è andato a segno due volte su due quest’anno, con l’oro europeo e il bronzo mondiale, e anche Chiappinelli è di nuovo tra i migliori. Quello che è successo qui aumenterà l’attenzione per l’atletica. Per il futuro dovremo incrementare ulteriormente le misure di prevenzione degli infortuni e gli aspetti metodologici, anche con l’intelligenza artificiale, e affrontare il tema del caldo per l’aumento della temperatura, non tanto il giorno della gara ma ogni giorno in allenamento. Intanto siamo già proiettati verso i grandi eventi della prossima stagione, dai Mondiali indoor di Torun agli Europei di Birmingham: è un cantiere di lavori sempre aperto”.