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Michieletto: “Dobbiamo migliorare su palla alta”; Romanò: “I grandi avversari ci fanno accendere”

L’Italia batte l’Argentina per 3-0 (25-23, 25-20, 25-22) negli ottavi di finale dei Mondiali 2025 di volley: gli azzurri si qualificano per i quarti, in programma sempre a Pasay City, nelle Filippine, mercoledì 24 settembre, ed attendono di conoscere il nome della prossima avversaria, che scaturirà dal match tra Belgio e Finlandia. Diversi giocatori della selezione guidata dal CT Ferdinando De Giorgi hanno parlato a fine incontro ai microfoni di Rai 2 HD.

Alessandro Michieletto: “Partita difficile, non l’abbiamo incominciata bene, forse eravamo un po’ nervosetti e contratti, siamo rimasti lì nel primo set e siamo usciti nel finale: è una cosa che non ci era ancora riuscita e che va sottolineata. Siamo stati molto bravi, perché un inizio così poteva portarci via contro una squadra forte che ha battuto la Francia. Abbiamo giocato parecchie veloci e dobbiamo migliorare un po’ sulla palla alta, perché più si andrà avanti più ci saranno palle alte da attaccare. Finalmente siamo contenti di come abbiamo giocato e si è vista una bella Italia, si può solo migliorare. I giocatori importanti vengono fuori nelle partite importanti, non ho avuto un avvio semplice e poi sono uscito con l’aiuto della squadra. Finalmente ho ritrovato buoni colpi e bella potenza“.

Yuri Romanò: “Abbiamo giocato con la testa giusta, abbiamo fatto la partita che si doveva fare con loro, che non mollano mai. Li abbiamo messi sotto nei momenti decisivi, li abbiamo staccati dopo essere rimasti lì quando loro giocavano bene. Le partite con i grandi avversari ci fanno accendere, quindi bene così, anche in vista delle prossime partite. Se proprio dovessi scegliere il prossimo avversario, la rivincita con il Belgio non sarebbe male“.

Giovanni Gargiulo: “Era la seconda partita da dentro o fuori ed abbiamo risposto presente. L’Argentina è una squadra forte, volevano vincere, ci hanno messo in difficoltà ma abbiamo reagito da squadra. Abbiamo giocato una buona partita con l’avversaria più insidiosa che potessimo trovare agli ottavi, adesso festeggiamo e resettiamo. Siamo una squadra, quando c’è bisogno di qualcuno ci aiutiamo: si gioca in 7, anche in 14 considerando la panchina. Il prossimo avversario per me sarà indifferente“.

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