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Italia-USA in Finale di Billie Jean King Cup: altro pronostico da ribaltare e l’obiettivo di arrivare al doppio

Terza finale consecutiva per l’Italia in Billie Jean King Cup. Dopo che le due precedenti erano giunte in Spagna, stavolta si gioca in Cina, a Shenzhen. E alle 11:00 di una domenica mattina saranno gli USA a cercare di impedire alle azzurre di mettere a segno il bis. In verità, va detto che i motivi per farlo li hanno tutti, a partire dalle giocatrici.

Gli States, infatti, questa volta contano su Emma Navarro e Jessica Pegula. Se l’una, quest’anno, è un po’ calata, ma conserva il suo tennis intelligente e spesso anche difficile da contrastare, l’altra ha riaffermato una volta di più il suo status di top ten. Vero, ha “bucato” Wimbledon dopo aver vinto tre tornei tra marzo e giugno, ma si è prontamente ripresa e ha raggiunto la semifinale agli US Open dopo che, tra Canada e Cincinnati, qualche dubbio l’aveva lasciato emergere.

Vero è che sia l’una che l’altra, nonostante abbiano portato in finale gli States, non sono sembrate imbattibili su tutta la linea. Navarro ha faticato sia nei quarti (Kazakistan) con Yulia Putintseva che in semifinale (Gran Bretagna) con Sonay Kartal, mentre Pegula ha proprio perso con Elena Rybakina ed è stata poi chamata a rimontare contro Katie Boulter. Il doppio decisivo Pegula/Townsend è stato “sbloccato” solo nel quarto.

Rimane comunque inteso il fatto che a partire favorite sono le americane per due motivi. Il primo: l’Italia a oggi non sembra avere una numero 2 che, idealmente, possa ritenersi con il livello d’esperienza di Putintseva o la grande stagione che ha avuto alle spalle Kartal. Sarà delicata la scelta tra Lucia Bronzetti ed Elisabetta Cocciaretto, ed è pur vero che, agli Australian Open 2024, fu proprio la marchigiana a dare un fastidio importante alla coetanea (classe 2001) newyorkese, costretta alla rimonta dopo aver perso il primo set. In buona sostanza, è più facile vedere lei in campo rispetto alla compagna (che, comunque, mai ha fatto mancare il tifo).

Successivamente, tutti gli occhi saranno forzatamente puntati su Jasmine Paolini e Jessica Pegula. Tanto indomita la toscana, capace due volte di rimontare un set e un break di svantaggio (anzi, con Xinyu Wang ha rimontato situazioni ancora più disperate), quanto capace di tenere il naso avanti la giocatrice di Buffalo una volta che riesce a prendere il comando della situazione. Il secondo motivo di favore del pronostico è più numerico che altro: i precedenti. Pegula-Paolini al momento è un 5-0 rotondo a favore della statunitense, ma i confronti sono tutti arrivati prima del 2024, cioè prima della definitiva esplosione della numero 1 azzurra. Proprio colei che ha dimostrato di poter cambiare sempre il proprio destino in queste Final 8.

E se, considerate tutte queste premesse, si riuscisse ad arrivare al doppio? Qui le cose diventerebbero molto interessanti. A tal punto la questione si girerebbe completamente, perché ad avere i favori del pronostico sarebbero Errani/Paolini, considerato che, contesto a squadre a parte, Pegula/Townsend sul circuito non giocano insieme da nove anni. Vero è che, comunque, le due sono ottime doppiste: una ha in mano tre WTA 1000, l’altra due Slam, e sia l’una che l’altra il numero 1 del mondo. Potrebbe nascerne uno dei doppi di più alta qualità di tutta la competizione, anche per le caratteristiche diversissime di tutte e quattro le giocatrici in campo tra solidità, tocco, tecnica dei colpi, strategia, potenza e precisione.

A livello numerico, può essere la sesta coppa per l’Italia o la diciannovesima per gli USA. Ma anche la quinta per Sara Errani (sono solo in sei ad averne vinte tante, leader Chris Evert con 8). E c’è un dato curioso: non si sono mai affrontate in campo, ma Tathiana Garbin e Lindsay Davenport, che erano sostanzialmente coeve sul circuito WTA, si troveranno di fronte dalle rispettive panchine. Lati curiosi, ma non unici (si pensi all’incredibile caso di Pennetta-Dementieva che per 10 anni abbondanti non s’incontrarono mai fino al 2010, con la russa prossima al ritiro). E proprio Davenport va alla caccia di un quarto titolo sia come giocatrice che come capitana (precedenti: Billie Jean King in persona, Margaret Court e ancora Chris Evert).

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