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Rugby femminile: il Canada domina la Nuova Zelanda e va in finale ai Mondiali

Si è appena conclusa all’Ashton Gate Stadium di Bristol la prima semifinale della Rugby World Cup 2025, il campionato iridato femminile di rugby, e in campo sono scese la Nuova Zelanda e il Canada. Una sfida attesissima, con le Black Ferns favorite per la tradizione, ma le nordamericane che arrivavano all’appuntamento sulle ali dell’entusiasmo. E l’entusiasmo ha battuto la tradizione.

Servono otto minuti al Canada per sbloccare il risultato, quando Alysha Corrigan raccoglie l’ovale e libera Justine Pelletier per la meta del 7-0. Passano solo altri tre minuti ed è Asia Hogan-Rochester a giocarsi l’azione una contro una, batte la difesa neozelandese e segna la meta del 12-0. Prova a reagire la Nuova Zelanda, ma il Canada gestisce il match e, anzi, sfrutta ogni errore per contrattaccare.

Così sono ancora le canadesi a trovare la via della meta e lo fanno al 24’, quando Alex Tessier passa una palla morbidissima nelle mani di Florence Symonds per il 17-0. Deve reagire la Nuova Zelanda e lo fa due minuti dopo, quando da una ruck a un passo dalla linea di meta è Tanya Kalounivale a raccogliere l’ovale e allungarsi per il 17-7. Ma è solo una fiammata, perché il match è completamente dominato dal Canada e al 36’ arriva la quarta meta per le nordamericane, con Sophie de Goede che raccoglie un perfetto offload di Justine Pelletier e va a schiacciare per il 24-7 con cui si va al riposo.

Sembra ormai un pugile vicino ad andare al tappeto la Nuova Zelanda e il possibile pugno del ko arriva subito a inizio ripresa, quando al 43’ Alex Tessier si fa beffe della difesa delle Black Ferns e va in meta per il 31-7. Prova, almeno, a limitare i danni la Nuova Zelanda e al 56’ accorcia con la meta di Liana Mikaele-Tu’u, che rompe un placcaggio e schiaccia per il 31-14.

Spinge ora sull’acceleratore la Nuova Zelanda per tentare una clamorosa rimonta, prova a mettersi stabilmente nella metà campo canadese, rinunciando a un paio di piazzati non impossibili per andare a caccia della meta. E al 65’ arriva la nona meta nel torneo della diciottenne Braxton Sorensen-McGee, che però segna alla bandierina e non arriva la conversione, col punteggio sul 31-19. Negli ultimi 10 minuti la Nuova Zelanda ha il 94% di possesso, ma servono ancora due mete trasformate. Ma al 74’ si spengono le speranze delle Black Ferns, quando un placcaggio pericoloso manda Sophie de Goede sulla piazzola. Pali centrati, 34-19 e parola fine alla partita. Il Canada vola in finale, per la Nuova Zelanda una grande delusione.

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