Dopo quasi un quadriennio intero, una pattinatrice russa torna a calcare le piste di ghiaccio internazionale. E la cosa curiosa è che accaduto al National Indoor National Stadium di Pechino, teatro proprio dell’ultima apparizione. Era il 17 febbraio 2022, giorno del trionfo alle Olimpiadi 2022 da una consistente Anna Shcherbakova, dell’argento di una Alexandra Trusova ancora poco matura e del bronzo di una Kaori Sakamoto lesta ad approfittare degli spettri di Kamila Valeva, da lì a poco risucchiata in un vortice che si rivelerà molto più grande di lei. Successivamente, il 24 febbraio, ci fu l’invasione in Ucraina, quindi la sospensione dalle gare ISU.
Oggi, 1310 dopo, Adelia Petrosian, rigorosamente sotto bandiera neutrale, ha conquistato la prima posizione in occasione dello short program individuale femminile di Skate to Milano 2026, competizione di pattinaggio artistico valida per la qualificazione ai Giochi di Milano Cortina 2026 (dove la Russia sarà presente solo in campo individuale con un solo rappresentante, se si qualificherà).
Un cameback non semplice per l’allieva di Eteri Tutberidze, al debutto nella massima categoria. La tensione infatti si è fatta sentire nelle gambe della moscovita, apparsa un po’ contratta per buona parte del programma. Dopo il primo elemento, il doppio axel, l’atleta ha commesso una lieve sbavatura nel triplo lutz singolo, contrassegnato da un arrivo falloso sul quarto, per poi ruotare senza patema alcuno la catena triplo flip/triplo salchow.
Tenendo botta con le trottole e con le components, la classe 2007 si è avvicinata a quota 70, stampando nello specifico 68.72 (31.63, 37.09) precedendo di un pungo di centesimi la connazionale naturalizzata georgiana Anastasia Gubanova, seconda con 68.08 (35.16, 32.92) realizzando triplo flip/triplo toeloop, il doppio axel e il triplo lutz sul quarto. Ad un passo anche la belga Loena Hendrickx, al momento sul gradino più basso del podio con 66.92 (34.49, 32.59) malgrado due sporcare nella combinazione triplo flip/triplo toeloop e nel doppio axel. Dentro la rosa delle carte olimpiche anche la cinese Ruiyang Zhang, quarta con 62.78 (35.85, 26.93) e la cipriota Stefania Yakovleva, quinta con 59.37 (33.76, 25.61).
Nelle coppie d’artistico avanti invece i padroni di casa Jiaxuan Zhang-Yihan Huang, binomio che abbiamo imparato a conoscere lo scorso anno in campo Junior e bravi a raccogliere dopo uno short pulito 66.68 (38.42, 28.26) tenendo a debita distanza i coniugi francesi Camille e Pavel Kovalev, secondi con 64.28 (36.10, 28.18). Vicini poi gli armeni Karina Akopova-Nikita Rakhamin, terzi con 65.85 (37.16, 26.59) e chiamati ad alzare le barricate in vista del free program, complice la vicinanza dei giapponesi Yuna Nagaoka-Sumitana Moriguchi, quarti con 62.68 (34.84, 28.84) ma rallentati sensibilmente da un triplo loop in parallelo eseguito con caduta e da un problematico triplo salchow lanciato. Ricordiamo che in questa specialità staccheranno il pass per le Olimpiadi solo i primi tre team classificati. E’ prevista dunque una grande battaglia.
CLASSIFICA SHORT PROGRAM COPPIE D’ARTISTICO
CLASSIFICA SHORT PROGRAM INVIDUALE FEMMINILE