F2, Leonardo Fornaroli sogna il titolo cadetto. Baku si annuncia cruciale nella sua campagna
L’imminente weekend di Baku non prevede solo il Gran Premio d’Azerbaijan di F1, bensì anche il terzultimo round del campionato di Formula 2, in testa al quale troviamo l’italiano Leonardo Fornaroli. La serie cadetta non sarà impegnata né a Singapore, né fra Stati Uniti e America Latina. Dunque, dopo l’appuntamento del Mar Caspio, la F2 tornerà in azione solo in Medio Oriente a fine novembre.
Baku rappresenta pertanto un crocevia fondamentale nella rincorsa al titolo, che dopo Monza vede il ventenne emiliano in posizione di forza. In Brianza, Fornaroli ha rafforzato la propria leadership grazie al successo nella Sprint e al quinto posto nella Feature Race. Le performance gli sono valse 20 punti e gli hanno consentito di portare a 21 le lunghezze di vantaggio sull’inseguitore più vicino.
È tuttavia cambiata l’identità di chi è secondo in graduatoria. Al deficitario weekend di Jak Crawford (andato in bianco) e a quello opaco di Richard Verschoor (9 punti complessivi) hanno fatto da contraltare le brillanti prestazioni di Luke Browning, ottavo nella Sprint e poi vincitore della Feature Race. Va bene così, all’emiliano, in una sorta di divide et impera. Il britannico è, come detto, a -21. L’americano è scivolato a -37, scavalcato anche dall’olandese (-30).
Baku è un tracciato insidioso, per certi versi infame, poiché urbano e ricco di curve ad angolo che sembrano concepite appositamente per innescare contatti. Raramente, per non dire mai, si vedono gare lineari. Ciò significa che potrebbero spostarsi tanti punti, in un senso o nell’altro, chiudendo virtualmente la partita per il campionato, oppure rimettendo tutto in bilico.
Il round azero si annuncia pertanto cruciale nella rincorsa al titolo iridato cadetto, se così può essere definito. Un alloro che non viene conquistato da un pilota italiano ormai da 13 anni, ossia dal momento in cui Davide Valsecchi si impose nel 2012 a discapito del brasiliano Luiz Razia, quando ancora la serie si chiamava GP2.