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VOLIAMO SUL MONDO! Mattia Furlani fenomeno epico: oro ai Mondiali a 20 anni, magia al penultimo salto

CAMPIONE DEL MONDO. Più lontano di tutti, il più forte del Pianeta, il più scintillante dell’orbe terracqueo, il più brillante, il più tonico, il più pimpante: Mattia Furlani, il nuovo padrone del salto in lungo, il numero 1 di una delle discipline più iconiche, la stella tricolore ai Mondiali 2025 di atletica. Li ha messi in fila tutti, li ha battuti con carisma, con classe, di forza, rincorrendo, non mollando, reagendo e sfoderando tutto il suo talento cristallino, oggi divampato in maniera definitiva.

Il fuoriclasse laziale ha unificato la corona: in inverno aveva conquistato il titolo iridato indoor, oggi ha giganteggiato all’aperto sulla pedana di Tokyo, accompagnando la grande doppietta all’argento degli Europei Indoor, il tutto nell’anno successivo al bronzo delle Olimpiadi di Parigi 2024. Nel 2007, sempre sul suolo nipponico (ma a Osaka), l’urlo di Andrew Howe era stato strozzato sul più bello da Irving Saladino, oggi in terra asiatica si torna a esultare per merito di un predestinato che ha operato uno scacco macco strabiliante.

Mattia Furlani era quarto dopo il quarto salto, ma la sua serie era in evidente crescita: nullo, 8.13, nullo, 8.22. Là davanti emergevano il giamaicano Tajay Gayle (8.34 per il Campione del Mondo nel 2019), il cinese Yuhao Shi (8.33) e lo svizzero Simon Ehammer (8.30 per il vincitore delle finali di Diamond League proprio davanti al nostro portacolori). Il 20enne aveva però in canna il colpaccio e al quinto tentativo ha inventato la magia con un volo stellare: rincorsa perfetta sui 18 passi, centra il gesto tecnico che rincorreva da mesi, concede 6,3 centimetri all’asse di battuta, ma atterra lontanissimo. Il tabellone recita 8.39 metri, Mattia Furlani vola in testa e fa scacco matto: da quarto a primo in un amen, sono i suoi rivali a dover rincorrere.

La missione di Gayle (6.38 e 8.07), Shi (passato, nullo) ed Ehammer (8.13 e 8.06) naufraga miseramente: un italiano vince la gara di salto in lungo ai Mondiali per la prima volta nella storia, con l’oro già al collo si cimenta in un ultimo tentativo ma giustamente senza la giusta concentrazione per cercare la misura a effetto (8.07).

Argento al collo di Gayle (8.34), bronzo per Shi (8.33), Ehammer si ferma al quarto posto (8.30), quinto il bulgaro Bozhidar Saraboyukov (8.19, aveva beffato Furlani agli Europei indoor). Il greco Miltiadis Tentoglou, Campione Olimpico di Parigi 2024, ha abdicato: il dominatore della specialità negli ultimi anni si è fermato a 7.83, chiudendo in undicesima piazza.

Il nostro portacolori ha migliorato di un centimetro il proprio personale (8.38 lo scorso anno a Roma in occasione dell’argento agli Europei outdoor) e ha saltato due centimetri in più dello stagionale (8.37 in sala a Torun), portandosi così a otto centimetri dal record italiano, siglato da Andrew Howe nella già citata gara di diciotto anni fa a Osaka.

L’Italia festeggia la quinta medaglia di questi Mondiali, la prima d’oro dopo gli argenti di Nadia Battocletti (10.000 metri) e Antonella Palmisano (35 km di marcia) e i bronzi di Leonardo Fabbri (getto del peso) e Iliass Aouani (maratona). Il Bel Paese è ora a un podio dal record conseguito a Goteborg 1995 (2 ori, 2 argenti, 2 bronzi).

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