Sonia Malavisi: “Duplantis fino a certe misure gioca. Fa un altro sport rispetto a Karalis”
Sonia Malavisi è intervenuta come ospite nell’ultima puntata di Sprint Zone Speciale Tokyo 2025, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e visibile sul canale Youtube di OA Sport. La trentenne romana, specialista del salto con l’asta, ha analizzato alcuni temi d’attualità legati ai Campionati Mondiali di atletica in corso di svolgimento nella capitale nipponica.
Impossibile non parlare del nuovo record mondiale di Armand Duplantis a quota 6.30: “Mi sconvolge ogni volta. Visto da fuori, magari da chi non ha mai fatto salto con l’asta, può sembrare tutto facile e scontato che faccia sempre il record del mondo. La costanza è la cosa più difficile nel salto con l’asta. Comunque, anche se per lui 6.15 si possa ritenere ‘facile’, devi comunque farlo anche adesso che viene un po’ pungolato da Karalis, che oggettivamente valeva tutto il 6.15 e forse anche il 6.20. Comunque lui sta sempre lì e non sbaglia un salto. Ogni volta che fa un record del mondo, poi torna in pista per farne un altro, e anche mentalmente non è facile. Ogni stagione è molto pesante, quindi ci sta che uno abbia un calo, mentre lui sembra un extraterrestre. Penso sia la classica persona nata per fare quello, per lui saltare è facile quando in realtà non lo è. Nell’asta è difficile essere così costante per tutte queste stagioni, ma lui continua per la sua strada e andrà avanti chissà fino a dove“.
“Mi impressionò dal vivo l’anno scorso agli Europei. Lui stava seduto due ore, poi si alza, prende l’asta in mano e salta. Secondo me fino a certe misure lui ci gioca proprio o comunque dà questa sensazione, e per noi astisti è davvero bello da vedere perché lo fa sembrare facile ma è tutto tranne che facile. Si sono incastrate tutte le cose perfette nell’atleta perfetto, perché anche la questione infortuni è rilevante per le tante gare che fa. Lui riesce invece ad essere costante per così tante stagioni senza problemi. Ha tutto quello che può essere perfetto per un atleta. È una persona che ha cominciato a saltare a 2 anni, e per lui probabilmente saltare con l’asta è ancora un gioco, altrimenti non riusciresti ad essere così costante perché devi trovare la motivazione di andare ogni volta a battere te stesso. Probabilmente nel tempo arriverà il giorno in cui lui sarà magari sottotono e potrebbe rischiare contro questo Karalis, ma oggi gli ha dato comunque 30 cm alla fine, che nell’asta a quel livello è un altro sport“, aggiunge Malavisi sul fuoriclasse svedese.
Sulla qualificazione in finale di Roberta Bruni al femminile con 4.60: “L’ho vista molto bene. Ho avuto anche modo di stare un po’ con lei dopo l’infortunio e noi astiste sappiamo bene che probabilmente l’ostacolo più grande è quello di rivincere la paura di saltare dopo un incidente. Penso quindi che sia stata davvero molto brava, perché comunque non era scontato, e forse è arrivata a questo Mondiale più libera da pressioni, non avendo nulla da perdere. Questo può renderti più libera e spensierata in pedana, anche se poi comunque il lavoro che ha fatto esce fuori. Sono contenta di aver visto questo 4.60, poi in finale si deve divertire e fare il massimo che può“.