Gianmarco Tamberi: “Conto sui superpoteri della maglia azzurra, non ho i piedi di Furlani o il talento di Bolt”
Giornata di vigilia per Gianmarco Tamberi, che domenica 14 settembre sarà impegnato nelle qualificazioni del salto in alto ai Mondiali 2025 di atletica. L’azzurro proverà a inventarsi una magia, visto che nelle ultime uscite ha faticato a trovare misure degne del suo talento. Il Campione Olimpico di Tokyo riabbraccerà la pedana dello Stadio Olimpico della capitale giapponese, dove quattro anni fa entrò per sempre nel mito dello sport tricolore.
Il fuoriclasse marchigiano ha fatto un punto della situazione in conferenza stampa: “Conto sui superpoteri della maglia azzurra. L’obiettivo rimane Los Angeles 2028. Ho provato a fare atletica in maniera diversa, con più equilibrio, ma mi sono reso conto che se si vuole ambire a essere il numero uno non è possibile. O almeno per me non lo è. Tutto quello che ho fatto al campo e fuori dal campo mi ha portato a vincere quello che ho vinto. Non ho il talento di Usain Bolt o i piedi di Mattia Furlani. Il lavoro è determinante e anche l’ossessione con cui l’ho fatto“.
Il Campione Olimpico di Tokyo 2020 ha poi proseguito, soffermando sul forfait del grande amico-rivale Mutaz Essa Barshim, con cui condivise il gradino più alto del podio ai Giochi disputati quattro anni fa nella capitale giapponese: “Fare sport tanto per farlo, non riuscivo ad accettarlo, nel giro di poco tempo ho capito che dovevo rimetterci del mio. Dispiace tantissimo non ci sia Barshim, saremmo tornati insieme quattro anni dopo a Tokyo, sarebbe stata un’immagine molto motivante. È un campione che mi ha spinto a fare tanto di quello che sono riuscito a fare. Ora mi trovo ad avere il primato personale più alto e lo stagionale più basso“.
Il capitano della Nazionale ha poi concluso con un pensiero rivolto a Marcell Jacobs, ricordando l’impresa compiuta il 1° agosto 2021, quando nel giro di pochi minuti conquistarono entrambi l’oro a cinque cerchi: “Era da un po’ che non lo vedevo, questa città mi accomuna tanto a lui e a chi ha vissuto la forte emozione di quel giorno. Entrambi avremmo sognato di essere qui in altra condizione. Ma so che la sua sta migliorando. Per me l’effetto-Tokyo è finito 4-5 mesi dopo: ho messo da parte la vittoria precedente, è l’unico modo per andar avanti e vincere di nuovo. E’ bello vedere per la prima volta 4 azzurri nell’alto ai Mondiali, ognuno a suo modo può dire la sua: spero di poter essere in quella finale e avere al mio fianco quanti più azzurri possibile“.