Superbike, l’autogol da non ripetere. Che senso ha correre in un weekend con F1 e MotoGP?
Il fine settimana appena passato agli archivi ha visto scendere in pista, sostanzialmente in contemporanea, sia la F1 che la MotoGP. In un capolavoro di cattivo tempismo, la Superbike ha programmato una tappa proprio nel medesimo weekend, finendo inevitabilmente eclissata dal cono d’ombra delle altre due categorie, decisamente più forti dal punto di vista mediatico.
La SBK ha dovuto aggiustare il proprio programma, posticipando di un’ora e mezza la gara domenicale di Magny-Cours allo scopo di evitare la collisione con il GP di Catalogna di MotoGP. Così facendo, però, si è andati a fare un frontale contro il GP d’Italia di F1. Sostanzialmente, si è trattato di uno sforzo inutile, soprattutto se si pensa al mercato britannico o a quello italiano.
Non è solo una questione legata alla contemporaneità delle competizioni, bensì anche al “pre” e al “post”. Gli eventi si creano e si gestiscono mediaticamente. Qualsiasi organo di informazione sportiva, specializzato o meno, quanto spazio può dedicare alla Superbike in un weekend affollato da F1 e MotoGP? Una testata generalista produce al massimo un trafiletto; una testata specializzata comunque mette in secondo o terzo piano il round francese, privilegiando Monza e il Montmelò.
Uno dei grandi mali della Superbike attuale è la scarsa visibilità e l’assenza di promozione. Lo ha giustamente sottolineato Scott Redding prima di andarsene, sbattendo la porta, esasperato dal nulla in termini di valorizzazione del prodotto. Come si può essere visibili se si corre assieme a F1 e MotoGP? Che fine fa un vaso di ceramica se lo si trasporta, senza protezioni, in mezzo a due d’acciaio?
Questo aspetto dovrà essere tenuto in considerazione se si vuole il bene della SBK, il cui calendario 2026 lascia molto perplessi (una sola tappa tra la metà di giugno e l’inizio di settembre). Quantomeno, la situazione vissuta negli ultimi giorni si ripeterà una volta sola. Dando un’occhiata ai programmi del prossimo anno, ci si rende conto di come il solo fine settimana ingolfato sia quello del 9-11 ottobre.
In quei giorni la Superbike sarà impegnata in Portogallo, la F1 a Singapore e la MotoGP in Indonesia. Dunque, il fuso orario asiatico impedirà lo scontro con il Motomondiale, ma come detto non è una questione di contemporaneità delle gare, bensì di possibilità di trovare spazio sui mezzi d’informazione. Toccherà, dal 2027, aspettare i calendari “degli altri” e agire di conseguenza, evitando il doppio confronto, inevitabilmente perdente.