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Ambesi: “Sinner difettava di energie, linguaggio del corpo diverso. Mi è sembrato quasi partire battuto”

La finale maschile degli US Open 2025 ha visto, sul cemento di Flushing Meadows, Carlos Alcaraz battere nettamente Jannik Sinner con il punteggio di 6-2, 3-6, 6-1, 6-4, conquistando il suo secondo titolo a New York e il sesto Slam in carriera. L’iberico nello scontro diretto va a prendersi anche il numero uno del ranking ATP. Riviviamo l’incontro nelle parole di Massimiliano Ambesi nel consueto appuntamento con Tennismania.

Il riassunto della finale: “Le difficoltà che si sono viste nel secondo set con Auger-Aliassime si sono viste anche ieri. Resto perplesso per l’avvicinamento alla partita e le dichiarazioni di sabato. Dire ‘Lui è il numero uno a me interessa solo vincere il torneo’ è una frase che non capisco. Abbiamo assistito ad una partita in cui Sinner difettava di energie fin dall’inizio. Il linguaggio del corpo era diverso da quello di Alcaraz e diverso anche da quello di altre partite perse con Alcaraz. Guardando gli altri precedenti qui vedo un giocatore diverso, remissivo che fugge dallo scambio, almeno per i primi 48′. Poi vince uno scambio duro, si sblocca, lascia andare il braccio, da lì a poco realizza un break a zero, vince il set ma non ti dà mai l’impressione di aver preso in mano la partita. Fisicamente era spento, poco reattivo nelle risposte, non ha vinto punti per lui facili. Tutti possono avere la giornata difficile, ma dalla seconda metà della semifinale abbiamo visto un giocatore diverso. Non mi pare che la partita sia stata preparata al meglio dal punto di vista tattico. Il futuro ci dirà, il risultato è stato piuttosto netto, ma non è il risultato che conta per me, più che altro la prestazione, come sia entrato in campo. Chiude al 48% di prime servite. Non è sostenibile soprattutto in una giornata dove difetti in energie e l’altro ti sovrasta in ogni particolare. Il risultato che ne viene fuori è questo, poi bravo Sinner a strappare un set ed ad arrivare in finale”.

Non mancano però i complimenti ad Alcaraz: “Eccezionale l’avversario perché non gli vanno tolti i meriti in nessuna maniera. Con la prima è stato nettamente superiore a Sinner. Alcaraz ci ha lavorato ed il servizio per lui è diventato un fondamentale che fa la differenza”. 

Parlando del servizio di Sinner: “Il problema è tecnico e psicologico legato a quel fondamentale. Con altri giocatori puoi permetterti anche quel tipo di percentuale, con Alcaraz evidentemente no. Ma era il linguaggio del corpo ad essere diverso rispetto ad altre volte. Un giocatore spossato. Aveva meno energie, aveva un piano tattico non preciso. Ha iniziato ad andare a rete quando vedeva di non reggere lo scambio da fondo campo”. 

Sulla performance di Sinner: “Per me è una controprestazione di Sinner. È un complesso di due cose, in un senso o nell’altro. Ieri non era il miglior Sinner. Non so quale fosse il problema: se fisico o psicologico. Nulla da togliere ad Alcaraz. Il Sinner non era quello visto contro Bublik, la velocità di palla non era quella solita. Probabilmente al 100% Sinner avrebbe perso uguale, ma non posso dirlo. Osservando il linguaggio del corpo ieri è quasi partito battuto”.

Tornando sui problemi di Sinner: “Ci sono anche le mezze misure, la premessa del discorso odierno è che stiamo parlando di un giocatore che ha preso parte a sette tornei disputando sei finali e vincendone due. È evidente che quel fondamentale, rispetto a Wimbledon, per motivi che non conosciamo ha perso qualcosa. Si è parlato di piccoli accorgimenti, lavoro per renderlo ancora più vario. Nel breve termine i risultati non sono stati ottimali, la prima palla viaggia meno, la seconda viaggia meno, le percentuali sono scese. Non ha un servizio scadente, ma rispetto a Wimbledon c’è stato un passo indietro. Quando ti trovi uno come Alcaraz quelle percentuali le paghi”.

In conclusione: “Si parla di Cahill che abbia detto che Sinner avesse un grave problema. A volte è meglio non dire nulla. Sta succedendo da tempo che spesso e volentieri parte del team parla con qualcuno e poi partono una serie di speculazioni”. 

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