Italia all’atto finale dei Mondiali: la Turchia di Santarelli e Vergas è l’ultimo ostacolo verso la leggenda
L’epocale semifinale vinta contro il Brasile deve essere un lontano ricordo. La battaglia campale terminata con un leggendario successo al tie-break contro un’avversaria mai superata in campo iridata deve scorrere alle spalle. Il titanico confronto durato due ore e quindici minuti, con una rimonta da 1-2 e un situazione di pericoloso sventato sul 12-13 nella frazione decisiva, avrà rilasciato sicuramente delle tossine di cui bisognerà cercare di non occuparsi. Occorre guardare soltanto davanti, verso l’ultimo ostacolo, verso l’ultima barriera, verso l’ultima insidia da superare per consacrarsi in maniera imperitura.
Dopo aver conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, dopo aver alzato al cielo la Nations League, dopo aver aperto una striscia di 35 successi consecutivi, l’Italia si trova a un passo dal laurearsi Campione del Mondo per la seconda volta nella storia. Nell’ormai lontano 2002, in Germania, c’erano gli USA dall’altra parte della parte della rete; oggi pomeriggio (ore 14.30), a Bangkok (Thailandia), ci sarà l’agguerrita Turchia guidata da coach Daniele Santarelli, l’uomo che tre anni fa trionfò a capo della Serbia e che insegue un clamoroso bis con una Nazionale differente, tra l’altra alla sua apparizione in un atto conclusivo iridato.
Si preannuncia un confronto titanico, equilibrato, avvincente: le anatoliche si presenteranno all’appuntamento dopo aver superato il Giappone per 3-1, recuperando da 21-24 nel quarto set e andando a riposo in anticipo rispetto alle azzurre, che hanno invece dato vita a uno dei confronti pallavolistici più intensi, palpitanti, vibranti ed agonisticamente emozionanti di sempre. Gli ultimi precedenti sono tutti in favore delle azzurre: durante l’estate il 3-2 nella fase preliminare della Nations League, l’anno scorso i secchi 3-0 rifilati ai Giochi (fase a gironi e semifinali) oltre al sigillo nel prestigioso torneo internazionale.
A sette anni di distanza dal ko contro la Serbia, l’Italia ha di nuovo la chance per salire sul tetto del Pianeta, ma dovrà farlo contro una formazione che ha vinto gli Europei nel 2023 e che si distingue nel circuito per la sua potenza dinamitarda in fase offensiva. Saranno proprio due micidiali bocche da fuoco come l’opposto Melissa Vargas e la schiacciatrice Ebrar Karakurt a poter fare la differenza: le ragazze del CT Julio Velasco, che ha vinto due Mondiali alla guida dell’Italia maschile (1990 e 1994) dovranno cercare di limitare il loro potenziale per fare i meccanismi interni di un avversario che quando non ingrana si lascia andare all’errore.
La bomber del Fenerbahce e il martello con un passato a Novara sanno attaccare di potenza a tutto campo sotto la regia della veterana Cansu Ozbay, un pilastro del gruppo al pari delle centrali Eda Erdem e Zehra Gunes, giocatrici che con il loro muro asfissiante possono creare dei grattacapi. L’Italia ha però dimostrato di poter contare su un’opposto in grande forma come Paola Egonu, ieri risultata decisiva tra quarto set e tie-break dopo aver lasciato spazio a Ekaterina Antropova nel secondo e terzo parziale: la possibilità di poter usufruire di due attaccanti di questo calibro può fare la differenza in certi contesti.
I punti di forza della nostra Nazionale sono arcinoti: la capacità di fare gruppo, di risalire dalle difficoltà, di giocare punto dopo punto non rimuginando sugli errori, di trovare il migliore equilibrio tra le varie fase, di difendere con veemenza e attaccare con precisione, di sfruttare al meglio un meccanismo muro-difesa contro cui soffrono tutte le avversarie. Saranno le carte da sfruttare anche contro la Turchia, che sogna in grande ma che dovrà fare i conti anche con Myriam Sylla in stato di grazie e ormai schiacciatrice a tutto campo, con una scatenata Sarah Fahr e con una pimpante Alessia Orro, che non si sono fermate di fronte a dei problemi fisici.
La capitana Anna Danesi vuole alzare al cielo un nuovo titolo, il martello Stella Nervini sta vivendo le sue prime volte ed è chiamata a fornire il proprio apporto di giustezza. E poi c’è Monica De Gennaro, il libero alla sua annunciata ultima partita con la maglia azzurra (sperando sempre che cambi idea). A 38 anni sogna il trofeo per completare la propria bacheca e di fronte si troverà suo marito, quel Daniele Santarelli con cui ha vinto tutto a Conegliano. L’ultimo ostacolo tra l’Italia e l’apoteosi totale in un momento magico che sta riscrivendo la storia della pallavolo tricolore.