Let’s go Jannik! Sinner contro Carlos Alcaraz per il bis agli US Open, in palio il numero 1 del mondo
Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz, finale Slam per la terza volta consecutiva. In Era Open era successo solo con Novak Djokovic e Rafael Nadal, ma in tre Slam (anzi, in quattro) su anni diversi e non, come per l’italiano e lo spagnolo, nello stesso. Per vedere una situazione nel genere bisogna tornare al tempo in cui la divisione del tennis era ancora presente e viva: 1964, Roy Emerson contro Fred Stolle. E poi ci sono il 1956 di Lew Hoad e Ken Rosewall e il 1960 di Rod Laver e Neale Fraser, fino al 1962 di Laver-Emerson. L’epoca, in breve, della grande scuola australiana.
La saga del nuovo duo che sta dominando il tennis mondiale continua a New York, nella finale degli US Open, ma stavolta in palio c’è qualcosa in più: il numero 1 del mondo. Chi vincerà questa sera, a partire dalle ore 20:00, sarà infatti il leader del ranking ATP a partire da domani. Paradossalmente una situazione simile Alcaraz l’aveva già vissuta, proprio a Flushing Meadows, tre anni fa, contro il norvegese Casper Ruud.
Alla fine, l’esito atteso dalla gran parte degli appassionati di questo sport è arrivato. Di nuovo il duello che sta infiammando gli ultimi due anni del circuito ATP, con nessuno che appare in grado anche solo di avvicinare l’uno o l’altro in condizioni normali o anche appena men che normali. Sarà la seconda volta di Sinner e Alcaraz sull’Arthur Ashe Stadium, dopo il quarto di finale del 2022, quello giocato nella sessione notturna in cui lo spagnolo annullò un match point a Jannik e poi riuscì ad andare verso la vittoria del trofeo. Una partita, quella, che l’attuale numero 1 del mondo in un certo senso si trascinò dietro per qualche tempo.
Questa volta non sarà sessione notturna, ma si giocherà alle 20:00, l’orario che dallo scorso anno è stato varato dalla USTA per la finale maschile al fine di intercettare più spettatori anche fuori dal territorio a stelle e strisce. E in questo caso la scelta non poteva essere più azzeccata, vista l’attenzione generata dal duo Sinner-Alcaraz. Tornano ad affrontarsi primi due giocatori del seeding dopo che, l’ultima volta, era accaduto nel 2023 con Novak Djokovic e Daniil Medvedev (nella finale vinta dal serbo, che due anni prima, contro lo stesso avversario, aveva perso la possibilità di realizzare il Grande Slam).
Alcaraz non ha ancora perso un set nel torneo e due volte è stato costretto a giocare un tie-break, dal francese Arthur Rinderknech negli ottavi e da Djokovic in semifinale, ed è ancora in corsa per diventare l’unico, in era Open, ad aver vinto il torneo senza cedere un parziale. Sinner, invece, ne ha lasciati per strada due, e sempre contro canadesi: Denis Shapovalov al terzo turno, Felix Auger-Aliassime in semifinale. Parabola particolare, quella di Jannik, che ha alternato match in cui non ha regalato niente come i primi due turni, ottavi e quarti ad altri in cui ha sentito meno la palla, come i due appena citati.
Una chiave tattica importante, anzi importantissima, sarà quella legata alle prime in campo di Sinner: soltanto contro Musetti è salito sopra il 60% (61%), negli altri incontri è rimasto tra il 50% e il 60%. E se è vero che Jannik ha, di gran lunga, la miglior seconda del circuito, è altrettanto vero che non potrà farvi sempre affidamento contro un Alcaraz che ha alzato ancora il livello pur di star dietro al suo rivale. Ma, ed è questo il lato particolare, anche per lui la prima è un problema: lungo il torneo ha avuto una lenta, ma progressiva discesa fino a scendere sotto il 60% nella semifinale contro Djokovic. Fondamentale poi l’apporto del dritto, la grande arma che Sinner è in grado di utilizzare a proprio piacimento appena ha un attimo di tempo. E che, su questa superficie, può ancora essere l’ago della bilancia nel momento in cui riuscirà a verificarsi l’effetto constatato dallo stesso Alcaraz durante la finale di Wimbledon al grido di “tira più forte di me”. Ci saranno dei momenti in cui l’esaltazione dello spagnolo sarà ad altissimi livelli, ma sarà al di là di quelli che servirà contenere la situazione. Altra enorme chiave: minare le certezze del murciano al servizio. Non è una frase fatta, ma una constatazione: Alcaraz ha subito appena due break in tutto il torneo.
Per Sinner c’è di mezzo un’altra vera e propria missione: spezzare una delle grandi “maledizioni” recenti degli US Open. Dal quinquennio 2004-2008, quello dominato da Roger Federer, non c’è più stato nessuno in grado di vincere per due volte consecutive allo USTA National Tennis Center intitolato a Billie Jean King. Ci sono andati vicini, Federer 2009 a parte, Nadal (2011) e Djokovic (2012, 2016). Alcaraz, dal canto suo, arriva a quest’ultimo anno coi galloni di secondo più giovane giocatore a raggiungere finali Slam su tutte e tre le superfici (da quando sono tre) da Bjorn Borg nel 1978. E solo il leggendario svedese, che a New York giocò quattro finali senza riuscire a vincerne alcuna. E, insieme, Sinner e Alcaraz dal 2024 hanno semplicemente dominato. Su 17 tornei in cui comparivano entrambi, solo a Madrid 2024 nessuno dei due è andato in finale.
Sarà anche una finale epocale per un altro motivo: per la prima volta dal 2002 nessun membro dei Big 3 è riuscito ad arrivare in finale Slam. Il simbolo di un tennis che cambia, con nuovi protagonisti e una rivalità sportiva che è destinata a segnare i prossimi anni. E c’è un altro dato particolare legato alle finali Slam del 2025: sono sempre state disputate tra il numero 1 e il numero 2 del mondo (Sinner-Zverev a Melbourne, Sinner-Alcaraz negli altri Slam). Non era mai accaduto da quando, nel 1973, è stato introdotto il ranking computerizzato.
Sarà anche, questo, l’ultimo capitolo di una giornata sportiva che, per l’Italia, avrà davvero tantissimo da dire. E che incollerà alla tv davvero tante, tantissime persone. Rimanendo sul tennis, è da rimarcare anche come l’interesse generato da questi US Open sia stato altissimo, con una considerevole risposta in ascolti da parte del pubblico tricolore con la doppia copertura SuperTennis-Sky Sport. E adesso arriva il climax: una finale di grandissimo livello, contrassegnata da un generale equilibrio e con in palio due traguardi contemporaneamente. Quel che è certo è che Jannik Sinner si farà trovare pronto.