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La crisi senza fine di Daniil Medvedev. Il lento declino iniziato dopo gli Australian Open 2024

Nell’incontro di primo turno del singolare maschile dell’Open degli Stati Uniti 2025 il francese Benjamin Bonzi, numero 51 del ranking ATP, elimina Daniil Medvedev, testa di serie numero 13, con il punteggio di 6-3 7-5 6-7(5) 0-6 6-4, in tre ore e quarantacinque minuti di gioco. Continua così per il russo una crisi senza fine.

Quello intrapreso dall’ex numero uno del mondo sembra ormai un percorso di lento declino, iniziato subito dopo la finale persa agli Australian Open 2024 contro Jannik Sinner, incontro nel quale conduceva per due set a zero. Sembra difficile riuscire a riprendersi per tornare ad esprimere il proprio miglior tennis con costanza e non solamente a sprazzi.

Il 2025 di Medvedev evidenzia un percorso basato su una clamorosa alternanza di risultati, con pochi lampi, la finale di Halle e la semifinale di Indian Wells, e diverse eliminazioni contro avversari ampiamente alla portata. Il cammino negli Slam mette a bilancio tre eliminazioni al primo turno e quella al secondo turno degli Australian Open contro il giovane talento americano Learner Tien.

Il digiuno di titoli dura ormai da oltre due anni. L’ultimo torneo vinto, il ventesimo titolo della carriera,  risale agli Internazionali d’Italia 2023, torneo in cui ha superato in finale, con il punteggio di 7-5 7-5, il danese Holger Rune. La clamorosa discontinuità dal punto di vista della tenuta mentale rappresenta la più grande criticità per un tennista dotato di un talento cristallino.

Quando si concentra sul gioco e sull’avversario, il giocatore moscovita riesce ancora ad esprimere un livello di gioco più che positivo. La minima distrazione o la valutazione di un episodio che non si risolve nel modo più opportuno scatenano autentici show contro l’arbitro, il pubblico o il nemico di turno.

La partita persa contro Bonzi,  seconda eliminazione consecutiva in un torneo dello Slam contro il giocatore francese, costituisce l’esempio perfetto dell’altalena di rendimento di Medvedev. Sul 6-3 7-5 5-4 del terzo set il giocatore transalpino ha un match point. La prima palla non entra, ma l’arbitro la concede  nuovamente per l’interferenza di un fotografo. Il russo protesta in maniera veemente e il gioco si ferma per diversi minuti. Alla ripresa Medvedev salva match point, vince il tie-break del terzo set, travolge 6-0 l’avversario nel quarto, ma perde nel quinto e decisivo parziale. La conclusione della serata riserva uno dei grandi classici del repertorio: la distruzione della racchetta.

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