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Volley femminile, l’Italia demolisce il Brasile senza appello e approda in finale ai Mondiali U21

L’Italia Under 21 femminile continua a scrivere pagine di storia e lo fa con la forza dei grandi appuntamenti. A Surabaya, le azzurrine hanno schiantato il Brasile con un netto 3-0, conquistando la quarta finale mondiale consecutiva, la sesta in assoluto, e ora inseguono la terza corona iridata dopo i trionfi del 2011 e del 2021. Un risultato che profuma di leggenda e che conferma come il vivaio azzurro sia diventato una vera e propria fabbrica di sogni. La sconfitta nella finale del 2023 contro la Cina è già archiviata nei ricordi: oggi c’è un gruppo capace di rialzarsi con orgoglio, trasformare la pressione in energia e la sfida in spettacolo.

Una prestazione solida, intensa, mai in discussione: l’Italia ha dominato la partita dall’inizio alla fine, mostrando un’organizzazione di gioco impeccabile e una freschezza tecnica che ha annullato ogni velleità delle brasiliane. In poco più di un’ora e venti minuti le ragazze di coach Gagliardi hanno imposto ritmo, potenza e qualità, confermandosi come una delle nazionali più complete di questo Mondiale.

L’Italia ha vinto grazie a tre aspetti chiave. Il primo è stato il muro, con Marchesini e Manfredini sempre pronte a bloccare ogni iniziativa avversaria. Il secondo è stata la difesa, con Bardaro e l’intero sistema azzurro capaci di recuperare palloni complicati. Il terzo è stata la distribuzione di Sassolini, varia, intelligente, mai scontata: la regista azzurra ha alternato con continuità le soluzioni, mettendo tutte le compagne in condizione di segnare. Il Brasile, che arrivava da un percorso netto fino ai quarti con sette vittorie su otto incontri e che alla vigilia era considerato tra le grandi favorite assieme a Cina e Italia, si è sciolto sotto la pressione costante delle azzurre, incapace di trovare contromisure efficaci.

Dopo il quarto di finale dominato contro la Cina, l’Italia ha ripetuto la prestazione al limite della perfezione contro un’altra corazzata. Ora la Nazionale attende l’esito dell’altra semifinale tra Bulgaria e Giappone per conoscere l’avversaria della finale. Quel che è certo è che questa Under 21, composta da atlete già protagoniste nei massimi campionati di Serie A1, ha confermato di avere tutto: tecnica, carattere, organizzazione e spirito di squadra. E soprattutto la capacità di alzare l’asticella nei momenti che contano.

Il primo set ha subito indirizzato la partita. Con Teresa Maria Bosso e Nicole Piomboni scatenate in attacco e Linda Marchesini invalicabile a muro, l’Italia ha scavato il solco decisivo già a metà parziale. Il 25-16 conclusivo ha dato la misura della differenza di intensità tra le due squadre: un Brasile contratto, falloso, incapace di reggere la pressione di una squadra che non ha lasciato nulla al caso.

Nel secondo parziale le sudamericane hanno provato a reagire, trovando qualche spunto con Larissa e Rebeca. Ma le azzurre, con lucidità e pazienza, hanno sempre trovato il modo di uscire dalle situazioni complicate. Merit Adigwe, pur limitata da una marcatura speciale, ha firmato punti pesanti nei momenti chiave, mentre le due bande italiane hanno garantito continuità e soluzioni di qualità. Il 25-21 ha certificato un’Italia concreta e mentalmente pronta a ogni evenienza.

Il terzo set è stato quello della definitiva consacrazione. Ancora una volta, dopo un avvio complicato per le azzurre (4-7) l’equilibrio si è spezzato grazie al muro e al servizio: Linda Manfredini devastante in fast e dalla linea dei nove metri, Matilde Sassolini ordinata e precisa in regia, Anna Bardaro puntuale in difesa. Dal 19-17 l’Italia ha piazzato l’allungo decisivo, chiudendo 25-19 con un muro di Adigwe che ha fatto esplodere di gioia tutta la panchina.

Il dato più eloquente è quello delle cinque attaccanti azzurre tutte in doppia cifra, a conferma di una distribuzione offensiva equilibrata e imprevedibile. Bosso e Piomboni hanno chiuso con 13 punti a testa, come nella sfida contro la Cina. Adigwe si è fermata a 12, determinante nelle fasi calde. Marchesini ha portato 11 punti con muri fondamentali per spegnere ogni speranza brasiliana, mentre Manfredini ha firmato 10 punti devastando con le sue fast e incidendo anche al servizio. Un attacco corale che ha reso impossibile per il Brasile trovare riferimenti. Dall’altra parte della rete nessuna atleta è riuscita a raggiungere la doppia cifra: la migliore è stata Rebeca con 9 punti, ma troppo fallosa e incapace di trascinare la squadra.

Dopo la delusione del 2023, quando la Cina negò all’Italia la medaglia d’oro, le azzurre hanno una nuova opportunità per prendersi la rivincita e riportare il titolo mondiale in Italia. Ora c’è un ultimo passo da compiere, quello che vale la storia.

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