Italia, primo stop al Mondiale U21: la Turchia passa al tie-break e ora il cammino si potrebbe fare più duro per le azzurre
Arriva la prima sconfitta per l’Italia al Mondiale Under 21 femminile in corso in Indonesia. Alla Samator Healthporia Volleyball Hall di Surabaya, le azzurrine di Gaetano Gagliardi si sono arrese 3-2 (21-25, 25-20, 25-23, 18-25, 15-11) alla Turchia al termine di un match giocato a corrente alternata, dove però è emersa in maniera netta (dopo qualche segnale negativo nei primi quattro match) la scarsa organizzazione di gioco delle italiane, soprattutto nei fondamentali di seconda linea. Ricezione fragile, difesa poco incisiva e troppe ingenuità hanno condizionato una prestazione al di sotto degli standard abituali, confermando i segnali già emersi nei due set persi contro la Polonia.
La Turchia, che partiva sfavorita dopo un cammino altalenante nella fase a gironi, ha saputo sfruttare le difficoltà avversarie, in particolare con il muro di Begum Kacmaz e la continuità offensiva di Defne Basyolcu (21 punti) e Liza Safronova (15). L’Italia, pur trovando in Merit Adigwe la top scorer assoluta del match con 30 punti, non è riuscita a dare continuità al proprio gioco, pagando a caro prezzo i cali in seconda linea e le disattenzioni nei momenti caldi.
L’Italia parte con la formazione titolare e approccia bene la gara, trovando subito equilibrio nel cambio palla. Qualche imprecisione iniziale al servizio (cinque errori nella prima parte del parziale) non compromette l’andamento, perché la Turchia fatica a mantenere ordine e regala diversi punti con errori diretti dalla linea dei nove metri. Adigwe e Bosso incidono da posto due e quattro, Manfredini è puntuale al centro, mentre il muro azzurro comincia a contenere le soluzioni di Basyolcu. Nel finale le ragazze di Gagliardi gestiscono il vantaggio e chiudono 25-21 grazie a un errore in battuta delle avversarie.
La reazione turca è immediata. Kacmaz si fa sentire a muro e in primo tempo, Basyolcu trova continuità e la ricezione turca tiene con maggiore sicurezza. L’Italia, al contrario, non riesce a incidere con la battuta e fatica a ricostruire sulle palle break. Il muro turco respinge le iniziative di Piomboni e Bosso, mentre la difesa azzurra concede troppo. Con un parziale in crescendo, la Turchia pareggia i conti chiudendo 25-20. Le azzurrine sembrano aver ritrovato il filo del gioco (7-1): Adigwe piazza colpi pesanti, Manfredini capitalizza al centro e il punteggio sorride all’Italia fino al 23-20. Ma proprio sul più bello arriva un blackout: ace di Yilmaz, muro di Basyolcu e un paio di errori in attacco ribaltano l’inerzia. Mumcular mette giù la palla del 25-23 che vale il sorpasso Turchia e lascia alle italiane il rammarico per un set sfuggito di mano negli ultimi scambi.
L’Italia riparte con aggressività, trova due ace consecutivi di Piomboni e sfrutta un passaggio a vuoto della Turchia. Adigwe torna a essere protagonista, sia in pipe che da posto due, e Manfredini si conferma precisa in fast. La difesa turca perde lucidità, mentre le azzurre al servizio riescono finalmente a mettere pressione. Il margine si dilata e il 25-18 finale rimanda il verdetto al tie-break.
Nel tie break in avvio la Turchia mette subito la freccia (6-2) grazie al muro di Kacmaz e agli attacchi di Basyolcu. L’Italia prova a rimanere agganciata con Adigwe, ma la ricezione continua a soffrire e ogni tentativo di rimonta viene respinto. Sul 12-8 la strada è ormai in salita e, dopo un ultimo scambio combattuto, è ancora Basyolcu a chiudere 15-11 con un mani-out da posto due.
In casa Italia Merit Adigwe chiude con 30 punti, seguita da Linda Manfredini (13), Nicole Piomboni (12), Maria Teresa Bosso (11) e Dalila Marchesini (10). Per la Turchia, oltre ai 21 punti di Basyolcu e ai 15 di Safronova, decisivo il contributo di Eylul Durgun (10) e di Kacmaz (9) soprattutto a muro. Con questa sconfitta l’Italia rischia di chiudere al secondo posto nel girone dietro la Polonia e di affrontare la Serbia negli ottavi di finale. Per proseguire il cammino servirà un netto cambio di passo, soprattutto in ricezione e difesa, per ritrovare quella solidità che aveva caratterizzato le prime uscite del torneo.