Basket, i ballottaggi ed i probabili indiziati per i tagli tra i convocati dell’Italia verso gli Europei
Quale Italia per gli Europei 2025? Verso il girone di Limassol il dilemma di Gianmarco Pozzecco è soprattutto legato a quali saranno, tra i 15 che al momento ha a disposizione in preparazione, i 12 che affronteranno il viaggio che inizialmente è verso Cipro. Tre partite sono passate, altre tre devono arrivare.
Fino a questo momento, stanti le uscite di scena per differenti motivi di Donte DiVincenzo e di Dame Sarr, i primi due tagliati sono stati Giordano Bortolani e Guglielmo Caruso, lasciando un piccolo e un lungo in meno come scelte, equamente divise peraltro. Resta il dilemma: quali saranno gli altri tre tagli?
Un nome sembra più facile da inquadrare rispetto agli altri, ed è quello di Luca Severini. Ragione: il lungo del Derthona Basket ha giocato solo 13’30” in due (e non tre) partite nelle quali è andato a roster, e l’impatto non è stato particolarmente elevato. In più il pacchetto lunghi azzurro è diventato piuttosto affollato: Melli inamovibile, Diouf in forma, Akele pure, Ricci che non può mancare mai. E Gallinari che, oramai, avrà una dimensione totale anche agli sgoccioli della carriera.
Un po’ più complicato il discorso sugli altri due nomi. Assumendo che uno debba essere inevitabilmente un piccolo, è da assumere che questo non debba essere un play: Alessandro Pajola è l’uomo della difesa per eccellenza, Matteo Spagnolo è inamovibile e Marco Spissu è sostanzialmente l’uomo del Poz, fino alla fine e fin dai tempi di Sassari. Per cui bisogna analizzare il discorso in guardia e anche in ala piccola.
In guardia forse la questione è più tra Stefano Tonut e Riccardo Rossato, con il primo che in stagione non ha avuto le soddisfazioni che avrebbe voluto e che anche in azzurro va in alternanza di momenti allo stato attuale delle cose. Di converso, il secondo sta sicuramente mostrando di poter avere anche a Trapani un ruolo più importante come protagonista, ed è anche più rimbalzista, ma rimane sempre un dubbio: quello del pedigree internazionale, che non ha finora potuto sviluppare. Vero è che parliamo di una carriera sviluppatasi “dal basso”, in particolar modo da quell’A2 in cui si è fatto largamente le ossa soprattutto tra Reggio Calabria e ancor più Scafati, con cui si è reso conto di poter giocare a ottimi livelli in A prima di Trapani. Ma se, invece, considerando la qualità dei lunghi, fossero entrambi a uscire? Andiamo a comprendere meglio proprio questo scenario.
Allo stato attuale delle cose, in buona sostanza, un possibile roster azzurro agli Europei può essere questo: play Pajola, Spagnolo, Spissu, guardie Thompson, Procida, ali piccole Fontecchio, Niang, ali grandi Gallinari, Ricci, Akele, centri Melli, Diouf (fermo restando che Melli è definito centro solo pro forma, per il tipo di giocatore che è). L’alternativa a questa squadra molto incentrata sul gioco interno può esserne un’altra con Rossato al posto di qualcuno dal 3 in poi. Ma accetterà Pozzecco di privarsi di giocatori che a rimbalzo sanno il fatto loro come Niang e Akele, o di un vero collante di qualsiasi cosa come Ricci? C’è ottimo motivo di dubitarne. E questa situazione indica quanto possa essere difficile il mestiere del ct, chiamato a scelte complesse, a bilanciare il proprio credo tecnico con quel che si vede sul campo, negli allenamenti e nella preparazione in quanto tale.
La speranza, chiaramente, è che a fare la squadra non siano gli infortuni. Quello sarebbe, stavolta sì, il peggiore di tutti i peccati.