Jasmine Paolini guida il poker azzurro nella domenica di Cincinnati
Prima domenica in arrivo a Cincinnati, dove l’accoppiata Masters 1000-WTA 1000 propone la parte bassa dei due tabelloni. Quattro le presenze italiane, limitandoci alle questioni che pertengono al singolare, considerato anche il fatto che esiste in maniera importante il fattore doppio.
Debutto, in particolare, per Jasmine Paolini. E non contro una giocatrice qualsiasi, ma contro la greca Maria Sakkari, che sarà pure scesa di livello rispetto agli anni migliori, ma possiede sempre un tennis offensivo che può fare parecchi danni quando necessario. I precedenti dicono 2-1 a favore dell’ellenica, con l’ultimo giocato a Madrid nel quale, però, la toscana non era in perfette condizioni fisiche. Uno scenario che, pochissime settimane dopo, si è ribaltato e l’ha portata a prendersi gli Internazionali d’Italia, in quello che rimane uno dei momenti più belli del tennis italiano nel 2025. Da qualunque parte la si veda, si fa anche fatica a trovare un match che abbia più significati anche nella combinazione tra lato tecnico ed alto livello.
Non di sola Paolini vive però l’Italia, considerando anche la presenza di Lucia Bronzetti. Dopo le oltre tre ore e mezza impiegate per battere la cinese Lin Zhu, chissà se saranno tornate le energie per battere Daria Kasatkina, che ormai dalla primavera gareggia sotto bandiera australiana. A dare una mano alle memorie dell’azzurra c’è l’unico precedente, un’autentica lotta furiosa in quel di Dubai, nel 2024, finita 7-5 al terzo in suo favore. Adesso le cose sono un po’ cambiate, nel senso che Kasatkina bene o male una fetta di carriera se l’è ripresa, Bronzetti invece di recente sta facendo fatica. Eppure i record del 2025 sono simili: 16-20 per l’azzurra, 17-18 per la neoaussie.
In campo maschile, invece, è la volta di Luciano Darderi, che fa il suo esordio da testa di serie numero 29 contro Francisco Comesaña, il classe 2000 di Mar del Plata che per certa misura, nel 2025, con il tricolore italiano ha qualcosa di simile a un conto aperto. C’è un unico precedente tra i due, nei tornei minori: a Tigre vinse l’argentino per 7-6(5) 6-4. Rimangono i dilemmi circa la possibile tenuta dei due lontano dalla terra rossa, e del resto questo è anche il grande tema dal quale dipende una certa fetta della carriera di Darderi. Che, va detto, ha comunque messo in piedi finora una stagione della quale può solo essere soddisfatto, considerate le implicazioni sia nel livello di crescita che nella scalata in classifica. Adesso gli serve un passo in più fuori da dove già va forte.
Discorso ben diverso per Luca Nardi, che ha vinto una partita più complicata del puro e semplice lato tecnico sull’argentino Thiago Agustin Tirante e che, ora, dovrebbe avere ragionevoli stimoli nell’affrontare Denis Shapovalov. Una sfida inedita, questa, che mette di fronte giocatori dai mezzi tecnici importanti, anzi importantissimi, ma che hanno entrambi sperimentato, sebbene a livelli diversi, quanto realmente conti la testa in questo sport. Cioè più (molto) di qualsiasi colpo. In particolare, Nardi ha bisogno della convinzione di sapersela giocare contro figure di questo calibro, e non solo perché può farlo, ma perché l’ha già fatto. E con successo. Nondimeno, lo stimolo c’è: una strada che può portare a Jakub Mensik, anche se il ceco con Quinn non si porta alcunché da casa.
Giornata di debutto anche per Carlos Alcaraz, atteso dal bosniaco Damir Dzumhur che per la seconda volta ha battuto Mattia Bellucci. Tabellone interessante per il murciano con una sequenza che comprende Griekspoor e il già citato Mensik. Anche Alexander Zverev prende il via, e lo fa con l’interessante Next Gen USA Nishesh Basavareddy (con vista su Khachanov e sulla rivincita della semifinale di Toronto). E ricomincia anche Ben Shelton, che contro l’argentino Camilo Ugo Carabelli festeggia la prima volta da campione in carica di un 1000. Tra le donne, se le circostanze lo permetteranno, spicca Svitolina-Krejcikova, ma in casa USA l’occhio è tutto rivolto al debutto di Coco Gauff con la cinese Xinyu Wang. Anzi, questa giornata la si può quesi definire una festa a stelle e strisce, con un derby e diverse sfide non banali a coprire l’intero programma (Pegula-Birrell più di Navarro-Seidel, ma anche McNally-Kessler a suo modo ha un perché.