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Dalia Kaddari: “La 4×100 può andare molto forte. Kelly Doualla impressionante: può scrivere la storia”

Ambizione, determinazione, talento. Tre semplici parole per descrivere Dalia Kaddari, velocista azzurra che vanta quattro titoli nazionali consecutivi nei 200 metri piani (dal 2020 al 2023, oltre a quello vinto ieri), una medaglia d’argento alle Olimpiadi Giovanili del 2018, un oro agli Europei Under 23 del 2021 oltre che nelle ultime due edizioni della Coppa Europa. La stella dell’atletica si è raccontata ai microfoni di Focus, trasmissione in onda sul canale YouTube di OA Sport a cura di Alice Liverani (in questa occasione affiancata da Enrico Spada), svelando le sue sensazioni prima degli Assoluti in vista dei Campionati Mondiali di Tokyo.

L’azzurra è reduce da un periodo un po’ tormentato, ma la condizione è buona: “Sto bene, sono rientrata dalle Universiadi che non sono andate come speravo – ha detto Kaddari – Noi però puntiamo in alto e sappiamo bene dove vogliamo arrivare quest’anno”. A breve l’atleta affronterà delle competizioni importanti, culmine di un cammino molto impegnativo, fatto di momenti duri ma anche costellato da tante medaglie: “Quella che ricordo con maggior entusiasmo è la prima che ho vinto in campo internazionale, l’argento alle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires. La ricordo particolarmente, ero piccola, c’era il villaggio olimpico. Lì ho capito che sarei diventata un’atleta professionista”. Pochi anni più tardi, nel 2021, è arrivato invece il titolo agli Europei Under 2023: “A Tallinn è stata una grandissima emozione, volevo questo titolo. Ho lavorato tanto per raggiungerlo. Qui c’era una Dalia più cresciuta che voleva conquistare quell’oro. Ho fatto il mio personal best, mi ci sono riavvicinata quest’anno“. 

Poi, due anni dopo, il record italiano nella 4×100 femminile, quindi Parigi 2024: “Siamo arrivate quarte ai Mondiali di Budapest, una bella impresa, sintomo di gioco di squadra, cattiveria ed unicità. Stavamo tutte bene e ci siamo portate a casa un quarto posto, che poteva anche essere un terzo. Il 2024 è stato invece un po’ sofferente: arrivare alle Olimpiadi è il massimo desiderio di ogni atleta, esserci è una grande emozione perché significa che te lo sei meritato e che hai lavorato bene per stare lì. Mi sono infortunata agli Europei a Roma, ma sono riuscita ad essere presente in ogni manifestazione perché avevo lavorato tanto. Non rimpiango quello, anche se non ho dato quello che in realtà potevo dare. L’Olimpiade è un sogno per tutti, va costruito”. 

Nell’ultimo periodo si è rimarcato più volte il grande spirito della squadra azzurra che, non a caso, ha recentemente vinto per la seconda edizione consecutiva la Coppa Europa: “L’atletica nasce come sport individuale, ma ci sono delle manifestazioni che ci fanno vivere l’unicità della squadra come la Coppa Europa: in quel caso c’è uno spirito diverso perché scendi in campo con l’idea di portare punti, è diverso rispetto alle altre gare in cui devi gareggiare per te. La vivi diversamente. Ognuno di noi ha dato il massimo. E’ un bellissimo ambiente, vedere i tuoi compagni gridare il tuo nome sugli spalti è bello. Sicuramente quando ci sono dei meeting con italiani ci si incita a vicenda, questo c’è sempre. Poi l’Italia è sempre stata unita. Tifi il tuo compagno, mentre tu gareggi, lui tifa per te. Avendo fatto cinque anni di basket il senso di squadra sicuramente è qualcosa che mi porto dietro”. 

E il 2025 promette scintille:  “La stagione è partita con il botto perché sono caduta a Savona, però mi sono ripresa. Crescendo i risultati sono arrivati, ho sfiorato il personale in Coppa Europa. Quello che mi ero prefissata sta arrivando. Le Universiadi non sono andate bene, non è arrivato il tempo, ero stanca anche perché non sono stata bene nei giorni precedenti per il cibo che non è il massimo in trasferta. La stagione ora è lunga, ci sono gli italiani e poi i Mondiali a Tokyo. Come obiettivo ragiono per step: per me l’importante è riconfermarmi, correre sui miei tempi, migliorarmi. Io credo che la staffetta possa andare forte. Noi tutte stiamo correndo sui nostri tempi. Anche le new entry possono aiutarci ad essere solide. Ho sperimentato la terza frazione, per me nuova, mi sono divertita tanto. Io sono a disposizione per ogni singolo cambiamento, lo sa bene il prof. La Torre. Io credo che ci si possa riconfermare sul record italiano e puntare in alto. Da chi preferisco ricevere il testimone? Da nessuna di preciso, sicuramente ricordo con affetto la seconda frazione con Zaynab in prima. Quella mi piacerebbe riproporla. Ma i cambiamenti vanno fatti ed accettati. Il prof. sa quale staffetta può correre forte, noi appoggiamo il suo pensiero”. 

Madre sarda, papà marocchino, Kaddari è cresciuta con un mix culturale significativo: “È qualcosa che mi piace, ne sono sempre andata fiera fin da piccola. Mi piace avere questa doppia cultura. Come cibo preferisco il cous cous per il Marocco, i malloreddus e i culurgiones per la Sardegna. Mi piace questa diversità“.

In ultimo, l’atleta ha parlato di una collega di grande riferimento, Nadia Battocletti:  “Non ha bisogno di parole, la sua carriera è stata un crescendo, è arrivata a conquistare quello che si meritava da tempo, credo possa ottenere ancora grandi cose ed arrivare tanto in alto. Ha tanta perseveranza e determinazione oltre che essere una grande persona, molto umile e molto onesta. In generale vediamo grandi talenti, anche Kelly Doualla sta impressionando. Con questa determinazione può arrivare in alto. Lei può scrivere la storia, ma ognuno di noi può scrivere la storia”. 

Ma oltre le gare, oltre la rincorsa al record, oltre l’impegno sportivo, chi è Dalia Kaddari fuori dalla pista?  “Sono determinata, in focus, ho diverse ambizioni. Per me non esiste solo l’atletica ma c’è anche altro. Mi piacerebbe arrivare in alto anche a livello personale, non solo sportivo. Qualcosa che mi manca? Io sono grata per tutto quello che ho avuto, ci sarà sempre qualcosa che mancherà, ma ad oggi sono felice. Cosa voglio fare da grande? L’atletica non è per sempre, bisogna costruirsi un futuro, vorrei rimanere in Polizia o perseguire un’altra strada come il giornalismo o lavorare in tv”.

CLICCA QUI PER L’INTERVISTA COMPLETA A DALIA KADDARI

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