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Nuoto, i promossi e bocciati dei Mondiali di nuoto: rivelazione Cerasuolo, Razzetti delude, Quadarella 2.0

Mondiali 2025 di nuoto tra le corsie a Singapore andati in archivio. La Nazionale italiana ha concluso con 7 podi (1 oro, quattro argenti, due bronzi) e raggiunto 25 finali (record), di cui 18 individuali e 7 con le staffette. A ciò vanno aggiunti 2 record europei, 10 primati italiani assoluti, 3 record italiani juniores e altrettanti cadetti, 18 primati personali.

Inoltre, l’Italia ha concluso al quarto posto nella classifica a punti dietro a Stati Uniti, Australia e a Cina, in seconda posizione limitatamente al settore maschile. Andiamo quindi a valutare i promossi e i bocciati di maggior rilevanza della spedizione tricolore.

PROMOSSI

Simone Cerasuolo – Il romagnolo ha fatto vedere quelle qualità che solo gli infortuni hanno ritardato. La conquista dell’oro mondiale nei 50 rana è il premio per quanto fatto in allenamento e alla dedizione dimostrata. Il suo incedere in vasca può far ben sperare in vista del futuro, come carta da medaglia alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.

Simona Quadarella – Ha conquistato un argento nei 1500 stile libero e un quarto posto negli 800 sl, con due record europei annessi. Una versione rinnovata e super convincente della romana che ha dimostrato quanto possa ancora dare al nuoto, dopo quei quarti posti amari dei Giochi di Parigi.

Thomas Ceccon – Tre medaglie in un campionato del mondo non sono cose da poco, in tre stili diversi (dorso, farfalla e stile libero). Le sue doti non sono in discussione e l’aver nuotato nella stessa competizione due volte sotto i 52″ nei 100 dorso e migliorato i suoi tempi nei 50 e nei 100 delfino non sono dati trascurabili. Certo, è mancato l’oro, ma sono imprevisti del mestiere e di chance per vincere il metallo più pregiato ne avrà ancora molte se continuerà a lavorare come sta facendo.

Nicolò Martinenghi –  Un nuovo inizio alla corte di Matteo Giunta e un argento mondiale nei 100 rana a un tiro di schioppo dall’oro di Qin Hayang alimentano l’ottimismo nel lavoro futuro di Tete. Certo, quell’intossicazione alimentare non ci voleva, visti i riflessi che ci sono stati nei 50 e in staffetta. Resta la bontà del percorso.

Benedetta Pilato – Non era in forma la pugliese, ma da vera campionessa si è presa un bronzo nei 50 rana dal peso specifico rilevante. Un 2025 travagliato, in cui l’insoluta criticità ormonale continua a condizionarne la prestazione in vasca. Da settembre un nuovo inizio a Roma e la speranza è che si possa trovare la quadratura del cerchio per un’atleta che non ha ancora espresso tutto il suo reale potenziale.

Anita Bottazzo – Due finali mondiali nei 50 e nei 100 rana e una crescita esponenziale nelle due vasche. L’esperienza in Florida l’ha resa più consapevole delle proprie possibilità e il suo percorso è solo all’inizio. Le prospettive sono decisamente interessanti.

Carlos D’Ambrosio – Un Mondiale da protagonista con la staffetta 4×100 sl e a livello individuale nella finale dei 200 sl. Personali sbriciolati nelle due e quattro vasche dello stile libero, per un 18enne dalle grandissime qualità. Necessario dargli tempo, perché il talento c’è ed è anche tanto.

Christian Bacico – Miglioramenti a pioggia nei 100 e nei 200 dorso che fanno ben sperare in ottica futura. Si parla di un classe 2005 e soprattutto le prospettive nelle due vasche, con tempi più volte nuotati sotto i 53″, invitano all’ottimismo. Per Ceccon, forse, potrebbe esserci anche un rivale in casa.

Marco De Tullio – Tornare a disputare una finale nei 400 stile libero, su tempi da 3’44”, non era affatto scontato. Il pugliese si è ritrovato in quest’estate 2025 e si spera abbia ancora delle cartucce da sparare per far vedere cose interessanti in piscina.

Sara Curtis – Diventare la prima azzurra di sempre a disputare la finale mondiale nei 100 sl non è poco, al pari del record italiano stabilito nei 50 sl in batteria. Certo, le aspettative erano più importanti, ma giusto sottolineare cosa di buono abbia dimostrato.

Leonardo Deplano – Finale mondiale nei 50 stile libero e quarto posto a 0.06 dal podio. Il fiorentino è sempre lì e, dovesse curare meglio certi particolari, potrebbe fare ancora meglio.

Silvia Di Pietro – Una finale nei 50 farfalla a 32 anni, migliorando un primato italiano datato 2014, sono riscontri che valgono ampiamente la promozione.

BOCCIATI

Alberto Razzetti – Non sono stati i suoi Mondiali e l’aver ottenuto solo il pass nell’atto conclusivo dei 200 farfalla è un dato negativo. Dovrà lavorarci su il Razzo, specialmente sulle difficoltà emerse nella gestione dei 400 misti l’ultimo giorno di una competizione importante.

Luca De Tullio – Lontanissimo dai suoi migliori tempi negli 800 stile libero, il pugliese dovrà prendere esempio da suo fratello e lavorare duro come sa. Le qualità ci sono, ma in questo campionato non si sono viste.

Sara Franceschi – I problemi fisici continuano a condizionarla, ma i tempi sono quelli che sono nei 200/400 misti. Urge una riflessione sul da farsi in ottica futura.

Anita Gastaldi – Ha sentito il peso della sua prima esperienza iridata e i suoi riscontri nei 200 misti e nei 100 dorso non sono stati soddisfacenti.

Lisa Angiolini – La brutta copia di quanto fatto vedere in altre circostanze. Negativo il cammino della toscana in questo campionato.

Francesca Fangio – L’uscita di scena nelle batterie dei 200 rana non può che portare a una valutazione col “-” davanti per l’azzurra.

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