Nuoto, le nuove carte da medaglia verso LA 2028 emerse ai Mondiali: Curtis non può ancora considerarsi tale
Calato il sipario sulla rassegna iridata in vasca a Singapore e si può trarre un bilancio in prospettiva. La competizione in Asia era la prima tappa del lungo viaggio che avrà come destinazione finale Los Angeles 2028 e, come sottolineato dal direttore tecnico Cesare Butini, è stata occasione per verificare la consistenza delle nuove leve nel percorso che vorrà portare la Next Gen al meglio possibile in California.
La piscina della World Aquatics Championships Arena ha dato l’opportunità a Simone Cerasuolo di conquistare un titolo mondiale storico, perché nessun rappresentante del Bel Paese c’era mai riuscito, in una specialità (50 rana) che tra tre anni sarà nel programma a Cinque Cerchi. Le doti del romagnolo si erano notate già in passato e solo gli infortuni ne avevano impedito l’esplosione, parlando di un ragazzo classe 2003.
Altri atleti che possono andare a rimpinguare il gruppo delle prospettive interessanti da podio per il futuro sono anche Carlos D’Ambrosio, Ludovico Viberti, Anita Bottazzo e Christian Bacico. Il 18enne italo-cubano ha letteralmente sbriciolato i propri personali nei 100-200 sl e stabilito il nuovo record italiano nelle quattro vasche alla prima presenza iridata a livello assoluto. L’evoluzione fisica che avrà, associata ai regimi di allenamento in crescita, fanno pensare che quest’atleta già dal 2026 sarà nell’elite a giocarsela coi migliori.
Viberti e Bottazzo nella rana sono entrati in nuova dimensione: il piemontese, sotto la gestione di Antonio Satta, è riuscito ad abbattere il muro dei 59″ e rilancia le proprie quotazioni in vista di quel che sarà; la 21enne nativa di Oderzo, dal suo trasferimento negli USA (Florida), ha raggiunto un livello di consapevolezza importante, rafforzato dalle due finali nei 50 e nei 100 rana a Singapore.
Per quanto concerne Bacico, aver nuotato in successione tempi da 52″6/7 nei 100 dorso, stabilendo poi il record italiano “Cadetti” nei 200 (1:56.02), ha dato una chiara indicazione in merito alla crescita di quest’atleta, anche lui alla prima esperienza iridata assoluta.
Discorso a parte lo merita Sara Curtis. La 18enne azzurra si era presentata a questi Mondiali con ambizioni da finale nei 50 e nei 100 sl. Ci si aspettava una crescita anche dal punto di vista cronometrico, dopo aver stabilito nelle due distanze menzionate i nuovi record nazionali negli Assoluti primaverili. Miglioramenti che però non ci sono stati nelle due vasche, mentre nell’unica il primato del mattino è stato un lampo che non ha avuto un seguito in semifinale.
Resta il fatto che siamo al cospetto di una nuotatrice dalle grandi possibilità tecniche e fisiche, diventata la prima italiana in assoluto ad aver disputato un atto conclusivo nella gara regina, cosa che neanche Federica Pellegrini aveva realizzato in vasca lunga. Per questo, la sua partenza (19 agosto ndr.) per gli USA, destinazione “University of Virginia”, potrebbe darle modo di crescere alla corte di Todd DeSorbo, entrando a far parte di un gruppo di lavoro che comprende atleti di fama mondiale: Alex Walsh, Gretchen Walsh e Kate Douglass per fare delle menzioni.