Notizie

Pagelle Mondiali sport acquatici 2025: bene il nuoto, ma le lacune non mancano; disastro pallanuoto

PAGELLE MONDIALI SPORT ACQUATICI 2025

Nuoto, 6,5: le punte del movimento, ovvero Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Benedetta Pilato e Simona Quadarella, si sono confermate tali. Il bottino complessivo parla di 7 medaglie (1 oro, 4 argenti e 2 bronzi) e 25 finali raggiunte, con il quarto posto complessivo nella classifica a punti (prima nazione europea dopo USA, Australia e Cina). Pesa molto, sul bilancio finale, la mancata vittoria di Ceccon nei 100 dorso: 2 ori avrebbero dato un peso specifico completamente differente alla spedizione. Il ricambio generazionale è comunque in atto. Tuttavia, ad oggi i volti nuovi che possiamo già considerare come papabili da medaglia a Los Angeles 2028 provengono quasi tutti dalla rana: Simone Cerasuolo (campione del mondo nei 50), Ludovico Viberti (sesto nei 100, sarebbe stato da medaglia nei 50, dove tutt’ora vanta il miglior crono mondiale stagionale) e Anita Bottazzo (quarta nei 50). A questi aggiungiamo anche Carlos D’Ambrosio, sesto nei 200 sl a 18 anni. L’elenco finisce qui. Sara Curtis resta una grande speranza, ma dovrà dimostrare adesso di saper effettuare l’ultimo scalino per giocarsi davvero le medaglie nella velocità: la mancata finale nei 50 sl resta uno dei principali rimpianti azzurri in questa rassegna iridata. Permangono poi tanti vuoti preoccupanti: il mezzofondo maschile, senza il veterano Gregorio Paltrinieri, è pressoché sparito, così come il dorso femminile; il delfino resta il punto debole in campo maschile, e non si intravedono all’orizzonte atleti in grado di imprimere una svolta; stesso discorso tra le donne, dove non si può chiedere di più all’esperta Silvia Di Pietro. Insomma, non è tutto oro quello che luccica. Per quanto riguarda le staffette, la 4×100 sl maschile si è confermata sul podio, mentre la 4×100 mista è rimasta un’incompiuta. Crescono la 4×100 e la 4×200 sl femminile, attualmente competitive in un contesto europeo, ma ancora molto distanti dal gotha planetario.

Tuffi, 8: tre medaglie e quarto posto complessivo nel medagliere dietro Cina, Messico ed Australia. Si tratta della branchia della FIN che, in proporzione, ha ottenuto i risultati migliori in questo Mondiale. Chiara Pellacani si è consacrata a tutti gli effetti come la degna erede di Tania Cagnotto, peraltro eguagliando le tre medaglie vinte in una stessa rassegna iridata proprio dalla bolzanina nel 2015. Nel sincro misto (che, giova ricordarlo, non è olimpico) è poi arrivata la ciliegina sulla torta dell’oro in coppia con Matteo Santoro: battere la Cina significa iscrivere per sempre il proprio nome tra le leggende. Per il resto, da segnalare la crescita di Elisa Pizzini, per la quale l’approdo in finale dai 3 metri rappresenta un ottimo punto di partenza: i margini di crescita nel sincro con Pellacani appaiono enormi. Non ha brillato invece il settore maschile. Questa volta i veterani Giovanni Tocci e Lorenzo Marsaglia sono rimasti al di sotto dei propri standard, mentre il già citato Santoro ha steccato la prima occasione da individualista dai 3 metri, venendo eliminato prima della semifinale. Permangono infine gli atavici problemi dalla piattaforma: Sarah Jodoin Di Maria si conferma su buoni livelli, senza eccellere, mentre in campo maschile l’Italia è relegata ai margini ormai da anni.

Nuoto di fondo, 6,5: sei medaglie, tutte d’argento. Nessun rimpianto, perché in tutte le gare disputate gli azzurri hanno trovato avversari di gran lunga superiori. In attesa del ritorno di Domenico Acerenza, Gregorio Paltrinieri si conferma imprescindibile per il movimento. Da dietro provano ad emergere Andrea Filadelli e Marcello Guidi, per i quali non sarà comunque uno scherzo farsi largo in ottica di Los Angeles 2028. In campo femminile Ginevra Taddeucci è apparsa ulteriormente progredita rispetto al bronzo di Parigi 2024, e non è detto che sia finita qui. Alle sue spalle, tuttavia, si fatica ad intravedere ricambi all’altezza nell’immediato.

Nuoto artistico, 7: questi Mondiali hanno dimostrato che il lusinghiero risultato degli Europei (secondo posto nel medagliere con 2 ori, 5 argenti e 1 bronzo) non era stato di certo casuale. L’argento e i due bronzi conquistati ai Mondiali raccontano di un’Italia che da tempo ha imboccato la strada giusta e sta con i fatti solidificando la sua posizione tra le grandi di questo sport. Spesso gli azzurri hanno eseguito gli esercizi dal maggior coefficiente di difficoltà in assoluto, pagando dazio nella (soggettiva…) componente artistica. Insomma, alcuni risultati sarebbero potuti a nostro avviso essere ancora migliori.

Pallanuoto, 3: un Mondiale disastroso, il peggiore dal 2017. Partiamo dal Setterosa. È vero che il ct Carlo Silipo ha messo in atto un rinnovamento della squadra, con l’innesto di alcune giovani. C’è da lavorare, ma a nostro avviso grosse differenze rispetto agli ultimi anni non se ne sono viste, così come si fatica ad immaginare grossi margini di miglioramento. Oggi l’Italia vive in un anonimo limbo: è troppo debole per giocarsi le medaglie, ma ancora troppo superiore alle compagini di terza fascia per non mancare almeno l’approdo ai quarti di finale. Il settimo posto conclusivo racconta in effetti perfettamente la dimensione attuale di una Nazionale che, nonostante il parere di alcuni addetti ai lavori, non ci ha convinto. Ancora più fragoroso il flop cui è andato incontro il Settebello: al di là delle dichiarazioni di facciata, il potenziale della squadra era tale che si doveva ambire ad un posto in finale. Ci si è riparati con l’alibi del gruppo rinnovato, ma in fondo lo zoccolo duro era lo stesso di Parigi 2024, con soli 4 debuttanti (4, non 14…). L’approccio al quarto di finale con la Grecia è apparso inconcepibile, ma ancora di più il ricadere in alcuni errori del passato che hanno portato a delle sanzioni rivelatesi decisive. Di sicuro si è avvertita l’assenza del portiere Marco Del Lungo, ma si tratta solo di una delle tante cause che hanno portato ad una edizione fallimentare e non all’altezza di una squadra che, in termini di individualità, non può temere nessuno.

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Read on Sportsweek.org:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Met: Argento e record italiano di Simone Ciulli
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Met: Argento e record italiano di Simone Ciulli

Altri sport

Sponsored