Basket: Italia, con l’Islanda via alla strada per gli Europei in una giornata altamente azzurra
Quella di oggi si può tranquillamente definire una delle giornate più azzurre possibili. I giochi delle coincidenze orarie hanno fatto sì che, tra le 20 e le 23:15 di questo primo sabato d’agosto, il basket d’Italia possa vivere alcune delle ore più particolari della propria storia, navigando tra quel che accade in ambito senior e quel che, invece, si dipana in ambito giovanile.
Chiaramente il focus della maggior parte degli appassionati si riverserà sull’Italia guidata da Gianmarco Pozzecco, già attraversata da mille traversie, attesa all’esordio contro l’Islanda nella prima partita della due giorni dedicata alla Trentino Basket Cup. La squadra azzurra si presenta contro una formazione che ha più volte avuto di fronte nel passato recente, e che punta anch’essa a un risultato di buon rilievo negli Europei (i gironi sono differenti: C, a Limassol, Cipro, per gli azzurri, e D, a Katowice, Polonia, per gli islandesi).
Le problematiche del pre-Europei si riassumono essenzialmente così: dalla lista dei 18 il primo a saltare è stato Dame Sarr, a causa delle pressioni legate a Duke, l’ateneo nel quale giocherà la stagione 2025-2026. Non è un problema nuovo, nel senso che i più navigati ricorderanno come anche Daniel Hackett avesse avuto simili traversie quando giocava a USC, acronimo di University of Southern California, il tutto finendo spesso costretto a tornare da Bormio, dove spesso l’Italia disputava i suoi incontri estivi all’epoca.
Il secondo, ed è storia ormai sviscerata in tutti i modi possibili e immaginabili, è stato Donte DiVincenzo, con il quale si è passati da una certa soddisfazione per il suo divenire cittadino italiano alla comunicazione dell’infortunio con la ben nota conferenza stampa di Gigi Datome e coach Pozzecco. Sta di fatto che, per paradosso, la situazione azzurra è di “caduta in piedi”, nel senso che per un DiVincenzo che esce arriverà, il 7 agosto, un Darius Thompson che forse non è realizzatore quanto il giocatore dei Minnesota Timberwolves, ma ha dalla sua una bella capacità di leggere la pallacanestro, quel tipo di cose che non entra nei tabellini, ma si fa apprezzare. Che, poi, è anche il segreto di qualcun altro nel roster azzurro: Alessandro Pajola. Chiaramente c’è poi da attendere Danilo Gallinari, andato in finale con i Vaqueros de Bayamon nella lega portoricana.
Stante tutto questo, ci sono comunque note molto positive. Un anno dopo l’infortunio di Detroit, Simone Fontecchio è pronto per tornare a fare quello che, per tre estati di fila, ha sempre fatto: colpire, e colpire ancora in qualunque modo possibile e immaginabile. Bisogna fare attenzione a un particolare che si è spesso notato nelle interviste rilasciate a molti media: la sua felicità per aver cambiato aria, passando dai Detroit Pistons ai Miami Heat. Per le sue speranze è un ritorno ai tempi degli Utah Jazz, quando poteva avere un ruolo più “all around”, senza dover temere di essere messo in panchina solo per qualche errore dall’arco. Con la sua fiducia, con Gabriele Procida e Matteo Spagnolo fermamente intenzionati a far capire che Real Madrid e Baskonia hanno compiuto due ottimi affari, ecco che quest’Italia può mettere la freccia in modo importante anche così. E, naturalmente, con Nicolò Melli sempre presente col mix di esperienza e intelligenza che gli è proprio.
Dall’altra parte c’è un’Islanda che farà affidamento sul roster praticamente già visto in sede di qualificazioni europee: Craig Pedersen ha chiamato 14 giocatori, tra i quali ne sceglierà 12 per il viaggio a Katowice, e tra questi ci sono diversi ex “italiani”, dei quali quello di maggior impatto è stato senza dubbio Jon Axel Gudmundsson. Stelle inevitabili sono Martin Herrmannsson, visto anche in Eurolega con l’Alba Berlino e ad elevati livelli, e Tryggvi Hlinason, che ha spesso creato problemi a molti con la combinazione di stazza, peso e tecnica vicino a canestro.
Nel torneo anche Polonia e Senegal. La prima ha indubbie dosi di talento, a partire da Jeremy Sochan (che è sì americano di nascita, ma polacco di sangue, tant’è che ha il doppio passaporto) e Igor Milicic (figlio del padre con lo stesso nome, che allenò Napoli), anche lui con doppia cittadinanza croato-polacca e recentemente contrattualizzato dai Philadelphia 76ers dopo che non era stato scelto al draft. Ossatura, questa, completata anche da Aleksander Balcerowski, Mateusz Ponitka, Michal Sokolowski e dal neo-Tortona Dominik Olejniczak. Tiene però banco il fatto che siano stati naturalizzati (ma non li vedremo a Trento) sia Jordan Loyd, guardia che è nome notissimo in Eurolega, e Jerrick Harding, ex top scorer in Liga ACB. Per regolamento ne può andare a Katowice solo uno. Per quanto riguarda il Senegal, invece, una delle cose più interessanti è che a Trento ci sarà anche Tacko Fall, il totem da 231 cm dei Boston Celtics che è diventato iconico sia per l’altezza che per le doti difensive, oltre naturalmente a tutto il resto della popolarità. Giocatori interessanti sono anche Ibou Badji di Tenerife, l’ex Virtus Bologna Gora Camara, ma anche Babacar Sane che giocava ai G League Ignite e ora è a Monastir.
Si diceva di una giornata molto azzurra: del resto, non si può non parlare di quello che sta facendo l’Italia Under 18, che ha finora dominato tutti i suoi incontri negli Europei di categoria a Belgrado e che sfiderà quest’oggi la Spagna in semifinale. Una squadra, questa, che ha già diversi elementi futuribili e che, anzi, è addirittura senza alcuni dei suoi big tra infortuni e precetti universitari: il nome più noto a non esserci è quello di Luigi Suigo. Ma, insieme, Diego Garavaglia e Patrick Hassan stanno guidando in modo spettacolare il gruppo: per loro ci sarà più esperienza a livello senior dalla prossima stagione, con il primo a Ulm e il secondo che spera di avere spazio a Trento. Come se non bastasse, quest’oggi esordisce anche la Nazionale femminile Under 20 agli Europei di categoria a Matosinhos, in Portogallo, e lo fa alle 21:30 contro la Polonia e con Carlotta Zanardi da leader tecnica in senso assoluto. 20:00, 21:00, 21:30: tre orari da segnarsi, tre Italie che vivono diversamente, ma sognano ugualmente.