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Silvia Di Pietro e Leonardo Deplano: gli outsider che possono stupire ai Mondiali di nuoto. Anche per una medaglia?

Ai Mondiali di nuoto di Singapore 2025 l’Italia si gode il sogno di due outsider che, gara dopo gara, hanno guadagnato fiducia, entusiasmo e… una corsia in finale. Silvia Di Pietro e Leonardo Deplano non partivano tra i favoriti per una medaglia, ma oggi sono lì, nel gruppo ristretto che può ambire al podio nelle rispettive gare sprint. Esperienza, talento e un pizzico di spensieratezza sono i tratti comuni che li proiettano tra le possibili sorprese della penultima giornata di gare.

Deplano e Di Pietro rappresentano due volti diversi ma complementari del nuoto italiano: l’emergente che ha già assaggiato i grandi palcoscenici e vuole affermarsi anche in solitaria, e la veterana che continua a rimettersi in gioco con l’entusiasmo di una debuttante. Entrambi, con la loro determinazione e i tempi nuotati, hanno meritato la chance di giocarsi una medaglia mondiale. Non saranno i nomi più attesi, ma in gare da un solo respiro come i 50 metri tutto può accadere, e spesso il colpo di scena arriva proprio da chi ha meno da perdere. E allora, perché no? L’Italia può sognare anche con loro.

Dopo l’argento olimpico in staffetta e qualche giorno di stop forzato per un’influenza, Leonardo Deplano è tornato ad essere protagonista. Nei 50 stile libero, distanza secca per eccellenza, ha chiuso la semifinale in 21″59, quinto tempo complessivo e seconda prestazione personale in carriera, a soli nove centesimi dal suo record siglato a Parigi. Una prova concreta, costruita con la consueta progressione, che gli ha permesso di superare una batteria ad altissimo livello.“Ho un po’ sporcato la nuotata nel finale, ma l’obiettivo era entrare in finale. Ora servirà un 21”4 per salire sul podio. Non sarà facile, ma ci proverò. Non voglio avere rimpianti”, ha dichiarato il 25enne tesserato per Carabinieri e CC Aniene, allenato da Sandra Michelini.

Il confronto sarà durissimo: il campione olimpico Cameron McEvoy ha stampato un perentorio 21″30, seguito dallo statunitense Jack Alexy in 21″32. Ma Deplano è abituato a sfidare i giganti, e con la lucidità ritrovata dopo il passaggio influenzale, potrebbe anche fare il colpo.

A 32 anni, Silvia Di Pietro continua a scrivere pagine importanti per il nuoto azzurro. Nella sua gara, i 50 farfalla, ha trovato la miglior versione di sé, centrando la prima finale mondiale individuale della carriera. Lo ha fatto abbattendo in batteria il record italiano con un incredibile 25″41, migliorando dopo undici anni il suo stesso primato siglato agli Europei di Berlino 2014. In semifinale ha poi fermato il cronometro a 25″58, crono che le vale il sesto posto tra le qualificate.“Stamattina è uscita la gara perfetta, sapevo che sarebbe stato difficile ripetersi. Ma ero serena. Questo Mondiale è il coronamento di un percorso lungo e difficile, soprattutto dopo gli anni di problemi al ginocchio”, ha raccontato l’atleta romana, tesserata per Carabinieri e CC Aniene, allenata da Mirko Nozzolillo.

Non correrà nei 50 stile libero, sua altra gara storica, ma si giocherà tutto in questa finale, dove la favorita è Gretchen Walsh, autrice del miglior tempo in 25″09. Ma l’esperienza, la forma ritrovata e la leggerezza di chi non ha nulla da dimostrare possono essere alleate decisive per provare a stupire ancora.

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